PREGHIERA, DONAZIONE E SERVIZIO NELLA LOTTA AL COVID-19
«La
preghiera è la nostra forza, la preghiera è la nostra risorsa. “Tu, quando preghi, entra nella tua
camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che
vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6,6)».
di Antonino Legname
«In questo
momento, vorrei rivolgermi a tutti gli ammalati che hanno il virus e che
soffrono la malattia, e ai tanti che soffrono incertezze sulle proprie
malattie. Ringrazio di cuore il personale ospedaliero, i medici, le infermiere
e gli infermieri, i volontari che in questo momento tanto difficile sono
accanto alle persone che soffrono. Ringrazio tutti i cristiani, tutti gli
uomini e le donne di buona volontà che pregano per questo momento, tutti uniti,
qualsiasi sia la tradizione religiosa alla quale appartengono», ha detto Papa
Francesco durante l’Udienza Generale dell’11 marzo 2020 tele-trasmessa dalla
Biblioteca del Palazzo Apostolico. Alle parole cariche di gratitudine del
Pontefice fa eco il Messaggio di oggi del Card. Peter Kodwo Appiah Turkson,
Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Il
Porporato vuole rinnovare la vicinanza della Chiesa, nell’animazione della pastorale
della salute, a tutti coloro che soffrono a causa del contagio del COVID-19:
«Stiamo vivendo giorni di forte preoccupazione e crescente inquietudine, giorni
in cui la fragilità umana e la vulnerabilità della presunta sicurezza nella
tecnica sono insidiate a livello mondiale dal Coronavirus (COVID-19), davanti
al quale si stanno piegando tutte le attività più significative, come
l’economia, l’imprenditoria, il lavoro, i viaggi, il turismo, lo sport e
perfino il culto, e il suo contagio limita notevolmente anche la libertà di
spazio e di movimento». Non c’è dubbio che le limitazioni nel culto e nelle
celebrazioni liturgiche senza la partecipazione del popolo costituisca una
grande prova che, però, non bisogna «vivere tutto come una privazione - ha scritto
Turkson - Se non possiamo riunirci nelle nostre assemblee per vivere insieme la
nostra fede, come siamo soliti fare, Dio ci offre l’occasione per arricchirci,
per scoprire nuovi paradigmi, e ritrovare il rapporto personale con Lui. Gesù
ci ricorda: “Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa
la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto,
ti ricompenserà” (Mt, 6,6)».
L’Arcivescovo di Catania. Mons. Salvatore
Gristina ha indirizzato oggi un Messaggio ai Presbiteri e ai Diaconi
dell’Arcidiocesi agatina, affinché nelle presenti circostanze facciano proprie le
parole oranti di San Paolo, il quale si rivolge a Dio di ogni consolazione che
“ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare
quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui
noi stesi siamo consolati da Dio” (2 Cor 1,3-4). Scrive Gristina: «sentiamoci
particolarmente consolati dal Signore per poter più efficacemente consolare la
nostra gente in suo nome e con ogni possibile vicinanza solidale e paterna». In
questo tempo di Quaresima siamo chiamati, pur senza segni liturgici comunitari,
a fare «un cammino ancora più radicato su ciò che sostiene la vita spirituale:
la preghiera, il digiuno e la carità». Il Card. Turkson si augura che questo
momento di grande necessità possa «essere un tempo propizio per rafforzare la
solidarietà e la vicinanza tra gli Stati, l’amicizia tra le persone. È questo
il tempo di promuovere la solidarietà internazionale nella condivisione degli
strumenti e delle risorse». Accorato è l’appello rivolto ad ogni persona,
credente o non credente, a vivere questo difficile momento di pandemia da Coronavirus come un «tempo propizio per
comprendere il valore della fratellanza, dell’essere legati l’uno all’altro in
un modo indissolubile; un tempo nel quale, nell’orizzonte della fede, il valore
della solidarietà, il quale sgorga dall’amore che si sacrifica per gli altri
“ci aiuta a vedere l’«altro» - persona, popolo, o Nazione». La solidarietà deve
essere incarnata nella donazione e nel servizio al prossimo: «al vicino di casa,
al collega di ufficio, all’amico di scuola, ma soprattutto ai medici e agli
infermieri che rischiano la contaminazione e l’infezione per salvare i
contagiati. Questi operatori vivono e indicano a noi il senso del mistero della
Pasqua». Il messaggio del Card.
Turkson si conclude con l’auspicio che «l’impegno profuso per contenere la
diffusione del Coronavirus sia accompagnato dall’impegno di ogni singolo fedele
per il bene più grande: la riconquista della vita, la sconfitta della paura, il
trionfo della speranza». Nel difficile momento che viviamo affidiamo noi
stessi, le nostre famiglie e tutte le persone interessate dal contagio
all'intercessione della Vergine Maria, Madre dell’umanità. Oggi Papa Francesco, attraverso un videomessaggio, ha voluto
rivolgere una preghiera alla Madonna del Divino Amore:
che presso la croce sei stata associata
al dolore di Gesù,
al dolore di Gesù,
mantenendo ferma la tua fede.
Tu, Salvezza del popolo romano,
sai di che cosa abbiamo bisogno
e siamo certi che provvederai
perché, come a Cana di Galilea,
possa tornare la gioia e la festa
dopo questo momento di prova.