LA CHIESA APERTA A TUTTI
Francesco:
«La fede in Dio che professo mi rende amichevole oppure ostile verso chi è
diverso da me?»
Papa Francesco durante l'Udienza Generale del Mercoledì 9 ottobre 2019 (foto da vatican.va) |
di
Antonino Legname
«Non si devono combattere le persone, ma il male
che ispira le loro azioni», ha detto Papa Francesco nella Catechesi
dell’Udienza Generale del mercoledì 9 ottobre 2019. Parlando di San Paolo, il
Pontefice ha ricordato che prima della conversione viene descritto come un
giovane «intransigente». Francesco spiega che l’intransigente è «uno che
manifesta intolleranza verso chi la pensa diversamente da sé, assolutizza la
propria identità politica o religiosa e riduce l’altro a potenziale nemico da
combattere. Un ideologo». Il Vescovo di Roma ribadisce che «in Saulo la
religione si era trasformata in ideologia: ideologia religiosa, ideologia
sociale, ideologia politica». Solo l’incontro con Cristo riuscì a neutralizzare
la «condizione rabbiosa» di Saulo, e a trasformarlo radicalmente fino al punto
da fargli considerare «spazzatura» ciò che prima era per lui gloria. Il Papa
invita ciascuno ad interrogarsi: «come vivo la mia vita di fede? Vado incontro
agli altri oppure sono contro gli altri? Appartengo alla Chiesa
universale (buoni e cattivi, tutti) oppure ho una ideologia selettiva? Adoro
Dio o adoro le formulazioni dogmatiche? Com’è la mia vita religiosa? La fede in
Dio che professo mi rende amichevole oppure ostile verso chi è diverso da me?».
Sono domande che ci interpellano come cristiani e ci obbligano a fare un profondo
esame di coscienza alla luce dell’esperienza di Saulo, il quale, mentre è
«tutto intento ad estirpare la comunità cristiana, il Signore è sulle sue
tracce per toccargli il cuore e convertirlo a sé». Quel duplice richiamo «Saulo,
Saulo, perché mi perseguiti?» (At 9,4) manifesta chiaramente che Gesù
risorto si identifica con quanti credono in Lui e soffrono. Papa Francesco
commenta: «colpire un membro della Chiesa è colpire Cristo stesso! Anche coloro
che sono ideologi perché vogliono la “purità” – tra virgolette – della Chiesa,
colpiscono Cristo». La luce di Cristo abbaglia Saulo e la sua cecità esteriore
diventa il segno di quella cecità interiore nei confronti di Cristo, che è
verità. Il Vescovo di Roma annota che «da quel “corpo a corpo” tra Saulo e il
Risorto prende il via una trasformazione che mostra la “pasqua personale” di
Saulo, il suo passaggio dalla morte alla vita» e Paolo riceve il battesimo. Durante
i saluti ai Pellegrini che partecipavano all’Udienza Generale, Papa Francesco
ribadisce: «Chiediamo al Padre,
seguendo Paolo, di insegnarci a non combattere le persone, ma il male che le
ispira, non ad andare gli uni contro gli altri, ma a volerle incontrare».