«LO SPIRITO SANTO
APRE LE FRONTIERE»
Benedetto XVI: "La Chiesa deve sempre nuovamente divenire ciò che essa già è: deve
aprire le frontiere fra i popoli e infrangere le barriere fra le classi e le
razze. In essa non vi possono essere né dimenticati né disprezzati"
di Antonino Legname
Mentre stavo preparando la Messa di Pentecoste di quest'anno, mi sono imbattuto casualmente nell'Omelia che Benedetto XVI pronunciò in occasione della solennità di Pentecoste, Domenica 15 maggio 2005, dopo circa un mese dalla sua elezione a Pontefice. Propongo un passo che mi sembra molto significativo e di grande rilevanza ecclesiale e sociale:
"Lo Spirito Santo
dona di comprendere. Supera la rottura iniziata a Babele - la confusione dei
cuori, che ci mette gli uni contro gli altri - e apre le frontiere. Il popolo
di Dio che aveva trovato al Sinai la sua prima configurazione, viene ora
ampliato fino a non conoscere più alcuna frontiera. Il nuovo popolo di Dio, la
Chiesa, è un popolo che proviene da tutti i popoli. La Chiesa fin dall’inizio è
cattolica, questa è la sua essenza più profonda. San Paolo spiega e sottolinea
questo ... quando dice: “Ed in realtà noi tutti siamo stati
battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci,
schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito” (1 Cor
12, 13). La Chiesa deve sempre nuovamente divenire ciò che essa già è: deve
aprire le frontiere fra i popoli e infrangere le barriere fra le classi e le
razze. In essa non vi possono essere né dimenticati né disprezzati. Nella
Chiesa vi sono soltanto liberi fratelli e sorelle di Gesù Cristo. Vento e fuoco
dello Spirito Santo devono senza sosta aprire quelle frontiere che noi uomini
continuiamo ad innalzare fra di noi; dobbiamo sempre di nuovo passare da Babele,
dalla chiusura in noi stessi, a Pentecoste. Dobbiamo perciò continuamente
pregare che lo Spirito Santo ci apra, ci doni la grazia della comprensione,
così da divenire il popolo di Dio proveniente da tutti i popoli – ancor più, ci
dice San Paolo: in Cristo, che come unico pane nutre tutti noi nell’Eucaristia
e ci attira a sé nel suo corpo straziato sulla croce, noi dobbiamo divenire un
solo corpo e un solo spirito".