“NON
ABBANDONARCI ALLA TENTAZIONE”
Francesco: «I
cristiani non hanno a che fare con un Dio invidioso, in competizione con
l’uomo, o che si diverte a metterlo alla prova»
di Antonino
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«Dobbiamo
escludere che sia Dio il protagonista delle tentazioni che incombono sul
cammino dell’uomo. Come se Dio stesse in agguato per tendere insidie e tranelli
ai suoi figli», ha detto il Papa nella Catechesi dell’Udienza Generale del
mercoledì 1° maggio 2019, in Piazza San Pietro. Il Pontefice ha commentato la
penultima invocazione del “Padre nostro” che è bene tradurre «Non abbandonarci
alla tentazione» (Mt 6,13). Un’altra versione, quella spagnola, per
esempio, dice: “Non lasciare che cadiamo in tentazione”. O in altre lingue si traduce: «non lasciarci entrare nella tentazione». In
questa invocazione entra in gioco il dramma umano, del male e del peccato, «sul
terreno del confronto tra la nostra libertà e le insidie del maligno». Occorre superare
l’interpretazione errata di Dio che spinge l’uomo alla tentazione come se
godesse nel «tendere insidie e
tranelli ai suoi figli». Papa Francesco spiega che «un’interpretazione di
questo genere contrasta anzitutto con il testo stesso, ed è lontana
dall’immagine di Dio che Gesù ci ha rivelato». Il Dio cristiano non è un Padre in
competizione con i suoi figli, e che «si diverte» a metterli alla prova. Al
contrario, Dio combatte accanto ai suoi figli, a favore dei suoi figli e non
contro. Nelle gioie, nelle tristezze, nelle prove, nelle sconfitte, e anche quando
pecchiamo, Dio è «sempre con noi, perché è Padre e non può abbandonarci».
Ovviamente, durante il cammino della vita siamo tutti soggetti alle tentazioni,
anche Gesù fu tentato dal diavolo. Oggi parlare del “diavolo” potrebbe sembrare
anacronistico: «Tanta gente dice: “Ma perché parlare del diavolo che è una cosa
antica? Il diavolo non esiste”». Di fronte a queste obiezioni, già Papa Paolo
VI, in occasione della Catechesi dell’Udienza Generale del 15 novembre 1972
diceva che c’è «in noi
e nel nostro mondo un agente oscuro e nemico, il Demonio. Il male non è più
soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale,
pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa». Papa
Francesco ci ricorda che è il Vangelo a presentarci Gesù tentato da Satana, in
lotta contro il Nemico e vincitore. Nelle tentazioni e nelle prove, nelle
sofferenze e nei momenti brutti della vita abbiamo una certezza – dice Francesco
- «Dio non ci lascia soli», e «veglia con noi» ed «è sempre vicino a noi».
Perché? Il Papa risponde: «Perché è Padre» e come un padre, «Lui non ci abbandonerà
mai!», specialmente nel «tempo della prova e della tentazione».