LA FORZA DEL
PERDONO
Francesco: «Amore
chiama amore, perdono chiama perdono»
(Foto da vatican.va) |
di Antonino
Legname
«Non
esistono nella Chiesa “self made men”, uomini che si sono fatti da soli.
Siamo tutti debitori verso Dio e verso tante persone che ci hanno regalato
condizioni di vita favorevoli», ha detto Papa Francesco nella Catechesi dell’UdienzaGenerale del mercoledì 24 aprile 2019.
Udienza Generale del Mercoledì 24 aprile 2019 - foto da Vatican.va |
Nel Padre Nostro «chiediamo al Signore
di rimettere i nostri debiti, i nostri peccati, “come” noi
perdoniamo i nostri amici, la gente che vive con noi, i nostri vicini, la gente
che ci ha fatto qualcosa di non bello». Se vogliamo il perdono di Dio dobbiamo
essere disposti a perdonare gli altri; nei confronti di Dio – ha rimarcato il Papa
- «ci sarà sempre qualcosa di cui chiedere perdono:pensiamo ai giorni
trascorsi pigramente, ai momenti in cui il rancore ha occupato il nostro cuore».
Pensiamo a tutte quelle volte in cui non abbiamo saputo dire «grazie» a Dio e
agli altri per i doni ricevuti, in particolare per il dono della vita. Il
Vescovo di Roma ribadisce che «Dio perdona tutto e perdona sempre»,
specialmente «i peccati di chi è ben disposto e chiede di essere riabbracciato».
A volte ci viene veramente difficile perdonare chi ci ha fatto del male: “Io
non perdonerò mai quella persona! Quello che mi hanno fatto non lo perdonerò
mai!”. Umanamente è comprensibile mostrare una certa resistenza nel dare il
nostro perdono a chi non lo merita. Francesco ribatte: «Ma se tu non perdoni,
Dio non ti perdonerà». E racconta di un prete «che era andato a dare gli ultimi
sacramenti ad un’anziana che era in punto di morte. La povera signora non
poteva parlare. E il sacerdote le dice: “Signora, lei si pente dei peccati?”.
La signora ha detto di sì; non poteva confessarli ma ha detto di sì. È
sufficiente. E poi ancora: “Lei perdona gli altri?”. E la signora, in punto di
morte ha detto: “No”. Il prete è rimasto angosciato». Francesco ribadisce: «Se
tu non perdoni, Dio non ti perdonerà». E quando pensiamo di non riuscire da
soli e con le nostre sole forze a perdonare chi ci ha fatto del male, il Papa
consiglia: «chiedi al Signore che ti dia la forza per farcela: Signore, aiutami
a perdonare. Ritroviamo qui la
saldatura tra l’amore per Dio e quello per il prossimo. Amore chiama amore,
perdono chiama perdono». Questa è «la forza del perdono», capace di mettere un
argine al male e di interrompere il circuito perverso dell'odio e della vendetta che «rischia
di dilagare soffocando il mondo intero». Gesù ha sostituito la legge del
taglione con la legge dell’amore: «quello che Dio ha fatto a me, io lo
restituisco a te!». In conclusione, dice il Papa, uno dei beni più preziosi che
abbiamo ricevuto da Dio, è «il perdono, che dobbiamo essere capaci di dare
anche agli altri».