S.E.R. Mons. Corrado Lorefice, Moderatore del Tribunale Interdiocesano Siculo, dichiara aperto l'Anno Giudiziario 2019 |
RELAZIONE DEL VICARIO GIUDIZIALE, MONS. ANTONINO LEGNAME, SULL’ATTIVITÀ DEL TRIBUNALE ECCLESIASTICO INTERDIOCESANO SICULO NELL’ANNO GIUDIZIARIO 2018
Eccellentissimi Arcivescovi e Vescovi,
Signori
Magistrati e Avvocati del foro civile,
Autorità civili, militari e accademiche,
Confratelli nel sacerdozio, Ministri e Collaboratori
del nostro Tribunale,
Signore e Signori,
Grazie per la
Vostra presenza a questa prima inaugurazione dell’Anno Giudiziario del
Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Siculo, che si occupa esclusivamente
dei processi canonici per
le nullità dei matrimoni, ed è a servizio delle 14 diocesi della Sicilia che lo
hanno costituito: Palermo, Catania, Messina-Lipari-S. Lucia del Mela, Monreale,
Acireale, Caltagirone, Caltanissetta, Cefalù, Mazara del Vallo, Patti, Piana
degli Albanesi, Piazza Armerina, Ragusa, Trapani
Particolare gratitudine
desidero esprimere a Sua Eccellenza
Mons. Corrado Lorefice, Moderatore del nostro Tribunale, per la sua
particolare attenzione e premura nei confronti della nostra attività
giudiziaria, che – come Egli ha detto in più occasioni – non deve essere
legalistica ma profondamente pastorale, perché ha come fine il bene dei fedeli,
cioè la «salus animarum».
Anch’io
ringrazio Sua Eccellenza Mons. Filippo Iannone, Presidente del Pontificio
Consiglio per i Testi Legislativi, per aver accettato il nostro invito e per le
riflessioni che ci offrirà sullo sfondo del Magistero di Papa Francesco, in
particolare, sui Discorsi del Santo Padre al Tribunale della Rota Romana.
Un grazie di
cuore lo rivolgo ai più stretti Collaboratori del nostro Tribunale: ai 18
Giudici sacerdoti e ai 3 Giudici laici, al Cancelliere; agli 11 Difensori del
vincolo, di cui 3 sacerdoti e 8 laici; proprio ieri i Vescovi hanno inserito
nell’organico del TEIS, come Difensori del Vincolo, altri due sacerdoti, Don
Andrea Muscarella, della Diocesi di Caltanissetta e don Francesco Sapuppo della
Diocesi di Cefalù. Ringrazio i Vescovi, S.E. Mons. Mario Russotto e S.E. Mons. Giuseppe
Marciante per averli presentati. Quindi sale a 13 il numero dei Difensori del
Vincolo.
Un saluto e un
ringraziamento al Promotore di giustizia, al Patrono stabile, al personale
amministrativo, ai 10 Notai stabili e agli altri Notai che prestano servizio
occasionale nelle Sedi periferiche, all’archivista e al personale ausiliario.
Se il nostro Tribunale ha potuto raggiungere buoni livelli di efficienza e di
speditezza è anche grazie al vostro lavoro competente e puntuale.
Rivolgo un
sentito saluto e ringraziamento ai 23 Avvocati Rotali e ai 63 Avvocati e
Procuratori di fiducia iscritti all’albo del nostro Tribunale. La vostra
presenza in ogni fase del processo, a partire dal momento istruttorio, è
garanzia non solo per l’indispensabile ius
defensionis, ma anche per garantire la verità oggettiva attraverso il
contraddittorio tra le parti in causa.
Rinnovo la mia
gratitudine e stima ai 3 periti psichiatri, ai 26 psicologi, alla ginecologa,
ai 3 grafologi, iscritti al nostro albo. Il vostro è un servizio prezioso e
qualificato, di cui il Tribunale si avvale, per aiutare i Giudici a raggiungere
la certezza morale nel giudicare le cause di nullità matrimoniale.
A tutti, a me
per primo, voglio ricordare la necessità di operare con la massima solerzia,
nella consapevolezza che le persone, quando si
rivolgono al nostro Tribunale aspettano con ansia, e a volte anche con trepidazione,
una risposta al loro dubbio circa la validità del loro matrimonio.
Anche ai
Ministri e ai Collaboratori dei Tribunali Diocesani, intervenuti a questa
solenne cerimonia inaugurale, il mio più sentito e cordiale saluto.
Con gioia
saluto anche gli studenti della Facoltà Teologica di Palermo, qui presenti, che
sono venuti per partecipare a questo evento, accompagnati dal loro professore
di Diritto Canonico, Mons. Vincenzo Talluto, che ringrazio anche per il suo
servizio di Giudice nel nostro Tribunale Interdiocesano.
E nei saluti
non posso dimenticare i Rappresentanti degli organi di informazione, in
particolare quelli qui presenti, che permettono di far conoscere all’opinione
pubblica l’attività del nostro Tribunale. Grazie per il vostro importante servizio.
Infine
ringrazio quanti hanno offerto il loro prezioso contributo per l’organizzazione
di questa inaugurazione.
Dopo l’entrata in vigore del Motu proprio di Papa
Francesco Mitis Iudex Dominus Iesus, l’8 dicembre 2015, il Tribunale
Ecclesiastico Regionale Siculo ha attraversato un periodo non facile di
assestamento e, di conseguenza il numero delle cause introdotte sono diminuite.
Inoltre, se consideriamo che, quattro Diocesi della nostra Isola – Agrigento,
Nicosia, Noto, Siracusa - hanno costituito il loro Tribunale diocesano, venendo
così a mancare al TERS un numero considerevole di cause di competenza di queste
Diocesi; e, inoltre, tenuto conto che fino al mese di novembre 2018 tutti i
processi per la via più breve sono stati trattati direttamente nelle Diocesi di
competenza, dobbiamo ammettere che i 206 libelli introdotti al TEIS nel 2018
sono un numero significativo.
A proposito dei processi più brevi, che
è una delle novità della Riforma del Processo canonico di nullità del
matrimonio, desidero evidenziare che, dopo attento studio e riflessione, anche grazie
agli approfondimenti che abbiamo avuto modo di fare durante il Corso di
Formazione per gli Operatori del Tribunale, che si è svolto a Enna il Giugno
scorso, la decisione finale presa dai nostri Vescovi è stata quella di adottare
una prassi unitaria per l’introduzione e la trattazione dei processi più brevi.
Pertanto, come ha scritto il Moderatore nella Lettera del 13 novembre 2018,
indirizzata a tutti i Ministri e agli Operatori del TEIS, per informarli di
questa decisione dei Vescovi: «tutti i libelli per eventuali processi più
brevi, anche se indirizzati al Vescovo diocesano, d’ora in avanti dovranno
essere presentati presso la Cancelleria del Tribunale Ecclesiastico
Interdiocesano Siculo, per essere protocollati e incardinati. Sarà cura del
Vicario Giudiziale del TEIS dare seguito alla trattazione delle cause del
processo più breve, nel rispetto delle norme canoniche e delle indicazioni espresse
dai singoli Vescovi nel Decreto di adesione».
In ogni caso, nelle Sedi periferiche,
distaccate nelle singole Diocesi del TEIS, si farà l’istruttoria per garantire il
più possibile la vicinanza tra i fedeli e il giudice. Ovviamente la sentenza
dei processi più brevi è di competenza del Vescovo diocesano. Qualora la
sentenza non dovesse essere affermativa, la causa verrà rinviata automaticamente
al processo ordinario, mantenendo lo stesso numero di protocollo. La soluzione
adottata dai nostri Vescovi ci permetterà come TEIS di includere nella
Relazione e nel quadro statistico, da inviare annualmente al Supremo Tribunale
della Segnatura Apostolica, anche il numero dei processi più brevi.
Bisogna dire che, da quando è iniziata l’attività del TEIS, cioè dal 30
novembre 2017, il periodo compreso tra l’introduzione della causa e l’inizio
della fase istruttoria si è ridotto notevolmente. Sono
consapevole che bisogna ridurre ancora di più i tempi che vanno dall’inizio dell’istruttoria
fino alla sentenza. Una volta portate a termine le pendenze del TERS si farà di
tutto per concludere le nuove cause del TEIS in tempi brevi. Sono altresì
convinto che, nonostante i numerosi impegni pastorali dei Giudici sacerdoti,
verranno rispettati i tempi previsti dal Codice di Diritto Canonico per la
stesura della sentenza: le norme prevedono un mese. Il prolungamento di molti
mesi della redazione scritta della sentenza, quando è giuridicamente
ingiustificato, diventa un’attitudine contraria alla necessità di un giudizio
giusto in tempi ragionevoli. Sappiamo che le nuove norme non prevedono più la
doppia conforme della sentenza, e questo ha ridotto di molto i tempi per
rendere la sentenza esecutiva al primo grado di giudizio, se non viene appellata.
Il fatto che delle 206 cause introdotte nel 2018 la maggior parte abbiano
come capo di nullità la simulazione, o l’incapacità, che comporta una perizia,
la cui esecuzione allunga i tempi di almeno quattro-cinque mesi, fa sì che sia
sempre più difficile concludere le cause in meno di un anno, specialmente nelle
cause dove c’è forte conflittualità tra le parti.
Adesso, in maniera sintetica, desidero informarVi su
alcuni dati statistici relativi all’attività del Tribunale Ecclesiastico
Interdiocesano Siculo nell’anno appena trascorso, per favorire la necessaria
conoscenza da parte della comunità civile e religiosa della realtà del nostro
Tribunale. Premetto che, nel corso dell’anno 2017, mi sono trovato ad
avere due nomine, una come Vicario Giudiziale del Tribunale Ecclesiastico
Regionale Siculo (TERS) per portare a conclusione le 482 cause pendenti;
e l’altra come Vicario Giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano
Siculo (TEIS) per le nuove cause introdotte. Questi dati statistici verranno resi
pubblici nel sito internet (www.tribunaleinterdiocesanosiculo.it),
di cui il nostro Tribunale si è voluto dotare nell’aprile scorso, grazie
all’impegno tecnico e professionale del signor Massimiliano Comito, Notaio
stabile del Tribunale, che ringrazio. Il sito internet del Tribunale è un
prezioso strumento, a servizio della comunità ecclesiale, dove trovare tutte le
informazioni necessarie per poter introdurre una causa di nullità matrimoniale,
per conoscere i possibili capi di nullità, per richiedere il gratuito
patrocinio, per essere informati sulla vita, sull’attività e sull’organigramma
del Tribunale Interdiocesano.
Nel 2018 sono stati introdotti nel TEIS 206 libelli. E sono state concluse 8 cause. Tutte le altre cause sono in fase
avanzata di trattazione. Ovviamente, dovendo chiudere il capitolo del Tribunale
Ecclesiastico Regionale Siculo, è stato dedicato molto tempo e speso energie
per la trattazione delle 397 cause che erano pendenti all’inizio del
2018. Nel corso dell’anno scorso sono
state concluse 233 cause del TERS. Al 1° gennaio 2019 le cause pendenti
del TERS sono 164. Entro la fine del 2019 speriamo di concludere tutte
le pendenze del Tribunale Ecclesiastico
Regionale Siculo.
Per quanto riguarda il Tribunale Interdiocesano: al
1° gennaio 2018 risultavano pendenti 65 cause. Nel corso del 2018 sono
state introdotte 206 cause. Pertanto, le cause trattate nell’anno 2018
sono state 271 e di queste, solo 8 concluse. Sono state concluse poche cause per i motivi
già menzionati.
Pertanto,
al 1° gennaio 2019 le cause pendenti nel Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano
Siculo sono 263.
Confrontando i capi di nullità nelle cause introdotte nell’anno appena
trascorso emergono alcuni dati significativi: al primo posto il capo che
riguarda l’esclusione dell’indissolubilità del vincolo. Questo significa che,
in una società liquida come quella di oggi, tanti nostri giovani non si sposano
con la volontà di celebrare un matrimonio indissolubile e per tutta la vita. I
giovani d’oggi – come ha detto più volte Papa Francesco – hanno paura degli
impegni stabili e definitivi.
Al secondo posto si colloca il capo dell’esclusione della prole. Tanti si
sposano con la determinazione di non volere figli dal loro matrimonio. Papa
Francesco ha usato parole dure quando ha detto che ci sono coppie di sposi che
invece dei figli preferiscono adottare e coccolare cani e gatti.
Altri ancora si sposano senza essere consapevoli degli impegni che
assumono nel matrimonio. Infatti, sono in forte aumento le richieste di nullità
del matrimonio per problemi di natura psichica o psichiatrica. Il capo che si
riferisce al can. 1095, n. 2 mancanza di discrezione di giudizio e di libertà
interna, e n. 3, incapacità ad assumere gli obblighi del matrimonio, è invocato
con una certa frequenza. Possiamo dire che i giovani d’oggi siano più immaturi
di quelli del passato? E che siano psicologicamente più fragili? L’accertamento
della maturità psico-affettiva delle parti in causa, tranne nei casi di
evidente patologia, è garantita dall’accertamento medico forense, dalla
perizia, che è un elemento probante di cui il Giudice si serve per la
valutazione della validità o meno di un matrimonio. La
perizia psicologica o psichiatrica, se conferma nella parte o in entrambe le
parti la presenza di una anomalia psichica o di un disturbo di personalità al
momento del consenso, porta facilmente il Giudice a quella certezza morale
necessaria per emettere la sentenza.
Forse è bene ricordare che i pastori in cura d’anime sono chiamati a
verificare con più attenzione e competenza, specialmente nella fase
prematrimoniale, le convinzioni dei fidanzati circa gli impegni irrinunciabili
che devono assumersi per la validità del loro matrimonio. Occorre, pertanto, un
serio discernimento per evitare che i fidanzati arrivino al matrimonio con
superficialità, per convenienze sociali o per impulsi emotivi, senza la
capacità e la responsabilità di onorare gli impegni del matrimonio che
celebrano. Papa Francesco in più occasioni ha auspicato un vero e proprio
catecumenato per coloro che desiderano celebrare il sacramento del matrimonio.
Ed ha spiegato: «Per
accedere al Sacramento del matrimonio, i fidanzati devono maturare la certezza
che nel loro legame c’è la mano di Dio, che li precede e li accompagna, e
permetterà loro di dire: «Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele
sempre» […]. E per questo, prima di ricevere il Sacramento del Matrimonio, ci
vuole un’accurata preparazione, direi un catecumenato, perché si gioca tutta la
vita nell’amore, e con l’amore non si scherza» (Catechesi dell’Udienza Generale del 24 ottobre 2018).
ALCUNE NOTE SULLA GRATUITA’ DELLE CAUSE DI NULLITA’ MATRIMONIALE
Il 17 aprile 2018 i Vescovi delle 14 diocesi che hanno costituito il
Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Siculo hanno approvato il nuovo
Regolamento Amministrativo per la gestione economica del Tribunale.
In merito alla gratuità delle Cause di nullità del matrimonio, dobbiamo
dire che, dopo il Motu proprio di Papa Francesco sulla riforma del processo
canonico, nell’opinione pubblica è passato il principio della totale gratuità
delle cause.
Su questo punto ritengo importante fare qualche considerazione e riferire
alcuni dati.
Ogni persona che ha contratto le nozze nella Chiesa cattolica, in caso di
fallimento, ha il diritto di conoscere la verità sulla validità del matrimonio
celebrato; la mancanza di disponibilità economiche non deve mai costituire una
limitazione nell’esercizio di un tale diritto.
Purtroppo,
ancora circolano fake news in merito ai costi delle cause per ottenere
la dichiarazione di nullità matrimoniale; anche per questo motivo tante persone
rinunciano ad iniziare il procedimento canonico per verificare la validità o
meno del loro matrimonio fallito.
Nelle
norme della Conferenza Episcopale Italiana, circa il regime amministrativo dei
Tribunali Ecclesiastici Italiani in materia di nullità matrimoniale, promulgate
con Decreto del 7 giugno 2018, ed entrate in vigore l’11 giugno 2018, all’art. 6 § 2. si legge:
«Le parti sono tenute a concorrere alle spese giudiziali nella misura e
secondo le modalità determinate dal Consiglio Episcopale Permanente».
E il § 3 recita: «Le parti che
non sono in grado di sostenere il pagamento del contributo di cui al paragrafo
precedente possono chiedere al Vicario giudiziale l’esenzione o la riduzione
del contributo. Al medesimo spetta stabilire l’eventuale rateizzazione.
La riduzione o l’esenzione vengono concesse dallo stesso Vicario giudiziale
dopo aver acquisito il parere del parroco della parte e tutti gli altri
elementi necessari per la valutazione del caso, in conformità ai criteri
stabiliti dal Consiglio Episcopale Permanente».
Pertanto, il nostro tribunale ecclesiastico si fa carico delle richieste
da parte delle persone meno abbienti, esentandole, dietro presentazione di
adeguata documentazione, dalle spese processuali e sostenendo le spese
dell’avvocato attraverso l’assegnazione del patrono d’ufficio.
Nel
TEIS, nel 2018 sono state 39 le concessioni del gratuito o semigratuito
patrocinio e 11 cause sono state affidate al Patrono Stabile, al quale la parte
non deve dare alcun compenso. Pertanto, sono 50 le cause introdotte, che nel
2018 hanno goduto, totalmente o parzialmente, delle agevolazioni economiche.
È bene
ricordare le ultime novità che abbiamo ricevuto, come Tribunale, dal Consiglio
Episcopale Permanente, che, nella sessione del 14 novembre 2018, ha approvato le
determinazioni riguardanti il punteggio delle cause, il contributo delle parti,
le perizie, le rogatorie in relazione ai Tribunali ecclesiastici italiani in
materia di nullità matrimoniale. Il Decreto di promulgazione delle suddette
norme porta la data del 29 novembre 2018.
E il 1° gennaio 2019 sono entrate in vigore.
Nel mese di
Dicembre 2018, i Moderatori dei Tribunali Ecclesiastici d’Italia, che si occupano
di nullità matrimoniale, hanno ricevuto dall’Ufficio Giuridico della CEI una
Bozza di Regolamento, sulla base della quale ogni singolo Tribunale dovrà
redigere e approvare il proprio Regolamento interno. È auspicabile che i
Vescovi del TEIS possano approvare quanto prima il nuovo Regolamento del
Tribunale adattandolo alla situazione locale.
Nel concludere
questa mia Relazione sull’attività del nostro Tribunale nell’anno 2018,
desidero confermare la piena collaborazione di tutti Noi, Operatori del
Tribunale, con i nostri Vescovi e con tutti coloro che nelle varie diocesi,
sotto la guida dei Pastori, si dedicano alla preparazione dei fidanzati al
matrimonio e al sostegno delle famiglie. A tutti, rinnovo la più viva gratitudine
e l’augurio di buon lavoro. Grazie!