Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)
mercoledì 14 novembre 2018
IN BILICO TRA VERITA' E MENZOGNA
LA FORZA DELLA VERITA’
Papa Francesco: «Una persona parla con tutto quel che è e che fa.
E quando sparla può uccidere»
di
Antonino Legname
«Dove c’è bugia
non c’è amore, non può esserci amore», ha detto Papa Francesco nella Catechesi del Mercoledì 14 novembre 2018,
in Piazza San Pietro. Nel commentare l’ottava parola del
Decalogo, «non dire falsa testimonianza», il Pontefice ha precisato che questo
comandamento proibisce di vivere rapporti umani falsati, cioè «comunicazioni
non autentiche» con gli altri. E quando si parla di comunicazione – ha spiegato
– bisogna intendere «non solo le parole, ma anche i gesti, gli atteggiamenti,
perfino i silenzi e le assenze». In altre parole, «una persona parla con
tutto quel che è e che fa». L’uomo per natura è un essere socievole e
comunicativo. «Tutti noi viviamo comunicando e siamo continuamente in bilico
tra la verità e la menzogna». Oggi si fa un gran parlare di verità. Tutti
pensano di avere la verità in pugno; di possedere la verità. Ma che cos’è la
verità? Fu questa la domanda che Pilato fece a Gesù. Papa Francesco dice che
non si deve assolutizzare un dettaglio di verità per giustificare un punto di
vista personale. Spesso si sente dire: “Ho solamente detto la verità!”. Ma
quale verità? Forse «hai rivelato dei fatti personali o riservati», con la
pretesa inaudita di essere il paladino della verità.
A questo punto, per
l’ennesima volta, Papa Francesco condanna senza appello le chiacchiere, quelle
che «distruggono la comunione per inopportunità o mancanza di delicatezza!
Anzi, le chiacchiere uccidono». Francesco tuona contro il «chiacchierone e la
chiacchierona» perché con la loro lingua diabolica uccidono. Si - ha ripetuto
il Vescovo di Roma, per chi ancora avesse dubbi -«la lingua uccide come un coltello. State
attenti!». Veramente chi sparla degli altri «è un terrorista». Perché? Francesco risponde: «perché con la sua lingua
butta la bomba e se ne va tranquillo, ma la cosa che dice quella bomba buttata
distrugge la fama altrui». E in maniera lapidaria ammonisce: «Non dimenticare:
chiacchierare è uccidere». Un cristiano non deve mai dimenticare che Gesù è la
pienezza della verità; e da risorto Egli ha donato alla Chiesa lo Spirito
Santo, che è Spirito di verità, affinch la conduca lungo il cammino della
storia alla verità tutta intera. Fin da piccoli veniamo educati a non dire
bugie, ma sappiamo quanto sia difficile dire sempre il vero. A volte siamo
bravi nel camuffare la verità. Il Papa chiede di farci spesso la domanda: «io
sono un testimone della verità, o sono più o meno un bugiardo travestito da vero?».
Non si tratta di dire singole frasi o di fare discorsi più o meno veri, si
tratta piuttosto di assumere un habitus,
un’abitudine, un modo di vivere coerente, che diventa testimonianza della
verità. Sarebbe bello se si potesse dire di ognuno di noi: «Quest’uomo è un
uomo vero, quella donna è una donna vera: si vede». In questo
senso, a volte anche il silenzio può essere molto eloquente nel dire la verità.
In conclusione, ha evidenziato il Papa, «Non dire falsa testimonianza
vuol dire vivere da figlio di Dio, che mai, mai smentisce se stesso, mai dice
bugie». Se io vivo come figlio di Dio, «mi fido di Dio: questa è la grande
verità».