I DESIDERI DEL CUORE
Francesco: «Dio è l’unico capace di rinnovare il nostro cuore, a
patto che noi apriamo il cuore a Lui»
di Antonino Legname
«Solo la
misericordia di Dio guarisce il cuore», ha detto Papa Francesco nella Catechesi dell'Udienza Generale del Mercoledì 21 novembre 2018,
in Piazza San Pietro. Solo chi sperimenta in se stesso
la misericordia di Dio riuscirà ad essere misericordioso con gli altri.
Parlando delle ultime parole del Decalogo, Non desiderare il coniuge altrui; non desiderare i beni altrui, Francesco ha ricordato che «tutti
i comandamenti hanno il compito di indicare il confine della vita, il limite
oltre il quale l’uomo distrugge sé stesso e il prossimo, guastando il suo
rapporto con Dio». In altre parole, possiamo paragonare i comandamenti ai guardrail della strada, che sono la barriera di protezione e
di sicurezza stradale; essi ci indicano i limiti oltre i quali non bisogna
andare se non si vuole correre il rischio di danneggiare se stessi e, direttamente
o indirettamente, anche gli altri. Il Pontefice ribadisce che i comandamenti
sono stati dati da Dio a tutta l’umanità per non farla deviare e precipitare
verso il baratro: «Se tu vai oltre, distruggi te stesso, distruggi anche il
rapporto con Dio e il rapporto con gli altri. I comandamenti segnalano questo».
E a proposito dell’ultimo comandamento, il Vescovo di Roma ha spiegato che
tutte le trasgressione, tutti i peccati hanno la loro radice comune nei
«desideri malvagi». Non c’è dubbio che – come insegna Gesù nel Vangelo - «dal
di dentro, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male». Quali
sono? Gesù fa un elenco: «impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità,
malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza», e possiamo
aggiungere «cupidigia, chiacchiere», ecc. Quello che conta, se si vuole
cambiare in meglio la propria vita, è puntare dritto al cuore. Dice Francesco:
«se il cuore non è liberato, il resto serve a poco». Ma come si può purificare
il cuore? Chi confida solo nelle proprie forze umane, nonostante lo sforzo
titanico della volontà, non riuscirà in quest’opera di restauro. Francesco
avverte che «è vano pensare di poter correggere sé stessi senza il dono dello
Spirito Santo». La Legge di Dio, condensata nei comandamenti, ha il compito di
«portare l’uomo alla sua verità, ossia alla sua povertà», nel senso che rende
il cuore dell’uomo bisognoso, anzi – dice il Papa - «mendicante», perché chiede
a Dio di bonificarlo; infatti: «Dio è l’unico capace di rinnovare il nostro
cuore, a patto che noi apriamo il cuore a Lui». In conclusione, il Pontefice
esorta tutti a mettere ordine nel proprio cuore, confidando nella misericordia
di Dio; questo richiede anzitutto l’umiltà di riconoscersi peccatori e la
fiducia di abbandonarsi alla «misericordia di Dio», la sola che può guarire e
purificare il cuore dai desideri cattivi.
Udienza Generale di Mercoledì 21 novembre 2018 |