Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

martedì 2 ottobre 2018

«LA FECONDITÀ DEL SILENZIO INTERIORE E L’EROISMO DEL SILENZIO ESTERIORE»


LA “SANTA INDIFFERENZA” E LA PREGHIERA CONTRO IL DIAVOLO

Francesco: «La barca della Chiesa è investita da venti contrari e violenti»


di Antonino Legname

«Viviamo in un contesto in cui la barca della Chiesa è investita da venti contrari e violenti, a causa specialmente delle gravi colpe commesse da alcuni dei suoi membri», ha detto Papa Francesco ai Sacerdoti della Diocesi di Créteil (Francia), ricevuti in udienza il 1° ottobre 2018. Nello stesso tempo, però, «è importante non dimenticare l’umile fedeltà quotidiana al ministero che il Signore permette di vivere alla grande maggioranza di coloro che ha donato alla sua Chiesa come sacerdoti!». Purtroppo, un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce in silenzio. E lo scandalo di un prete fa tanto rumore a livello mediatico. Francesco ci ricorda che quanti siamo stati chiamati a seguire il Signore «non siamo stati consacrati mediante il dono dello Spirito per essere dei “supereroi”». Pertanto, mai dobbiamo dimenticare che siamo stati scelti e inviati come «uomini perdonati», e che, nonostante le nostre umane debolezze e fragilità, siamo chiamati a «testimoniare la forza della Risurrezione nelle ferite di questo mondo». E incontrando, nello stesso giorno, i Partecipanti al Capitolo Generale dei Rosminiani, Papa Francesco ha detto che «la santità è la via della vera riforma della Chiesa, che … trasforma il mondo nella misura in cui riforma sé stessa».
Lo scrittore Giuseppe Prezzolini [1882 – 1982] era un intellettuale, stimato da Paolo VI, che non faceva un mistero della sua incredulità, ma parlava e scriveva sulla Chiesa cattolica come un uomo appassionato, al quale stava a cuore la sorte di questa bimillenaria istituzione. E con rammarico constatava: «La Chiesa è una nave che fa acqua da tutte le parti. Ha persino ammutinamenti fra l'equipaggio» e fa alcuni esempi: «Un cardinale ottantenne si è pubblicamente lamentato di esser giudicato inutile alla Chiesa. La crisi dei seminari è profonda ed universale. In certe regioni si fabbricano nuovi catechismi. Un certo numero di preti vuol sposarsi. Molte suore vogliono vivere in appartamento privato […]. La Chiesa Cattolica ha visto molte altre vicende e probabilmente sorpasserà questa tempesta. Ma il capitano è messo a dura prova».  Ricordo con particolare commozione la preghiera della nona stazione, scaturita dal cuore del cardinale Ratzinger nel 2005, in occasione della Via Crucis al Colosseo: «Signore spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa […]. Salva e santifica la tua Chiesa». Nella sua ultima Udienza Generale, Benedetto XVI disse: «ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto. Questa è stata ed è una certezza, che nulla può offuscare». Oggi, nella Chiesa, occorre l’impegno di tutti per rafforzare l’unità attorno al Vicario di Cristo. «La fedeltà alla sede di Pietro – ha ricordato Papa Francesco ai Rosminiani - esprime l’unità nella diversità e la comunione ecclesiale, elemento imprescindibile per una fruttuosa missione», così come amava ripetere il Beato Antonio Rosmini: «Il cristiano dovrà nutrire in se stesso un affetto, un attaccamento, ed un rispetto senza limite alcuno per la Santa Sede del Pontefice Romano». Rosmini era un uomo con una forte «fermezza interiore», – ha evidenziato il Papa – era  «intrepido nel “tacere”. E continua ad essere di esempio anche oggi per quella «fecondità del silenzio interiore» e per «l’eroismo del silenzio esteriore». E su questa strada di santità – ha consigliato Francesco – «è importante mantenere quella “santa indifferenza” senza la quale non è possibile attuare un’autentica carità universale». Pertanto, nonostante i tanti venti contrari che oggi soffiano violenti contro la barca della Chiesa, dobbiamo mantenere la serenità interiore e sentirci sicuri dentro di essa, perché sappiamo che da duemila anni continua a navigare nel mare della storia, e a resistere a tutte le tempeste ideologiche, culturali e a tutti i tentativi di ammutinamento, anche al suo interno. La barca di Cristo procede sicura in mezzo alle tempeste perché ha ricevuto la promessa dal suo Capitano che “le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16,18). Il Signore ci ha chiesto di pregare per non soccombere alle tentazioni del maligno. Per questo è necessario che tutto il Popolo di Dio si mobiliti per sostenere la Chiesa, con la forza della preghiera, contro l’opera diabolica di quanti seminano la zizzania della divisione. In questi giorni Papa Francesco ha invitato i fedeli di tutto il mondo a pregare, in modo speciale il Santo Rosario durante il mese di Ottobre, e ad invocare la Madonna e San Michele Arcangelo, affinché proteggano la Chiesa dal diavolo, origine di ogni divisione.

La preghiera a Maria

La prima preghiera, “Sub tuum praesídium”, risalente al III secolo, è il più antico tropario dedicato alla madre di Dio:

“Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o vergine gloriosa e benedetta”.

La preghiera a San Michele Arcangelo
La seconda invocazione è una preghiera a San Michele scritta da Papa Leone XIII nel 1884 per chiedere la protezione della Chiesa dagli attacchi del maligno:

“San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, sii nostro presidio contro le malvagità e le insidie del demonio. Capo supremo delle milizie celesti, fa’ sprofondare nell’inferno, con la forza di Dio, Satana e gli altri spiriti maligni che vagano per il mondo per la perdizione delle anime. Amen”.

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