LA “SANTA
INDIFFERENZA” E LA PREGHIERA CONTRO IL DIAVOLO
Francesco: «La barca della Chiesa è investita da venti contrari e violenti»
di
Antonino Legname
«Viviamo in un contesto in cui la
barca della Chiesa è investita da venti contrari e violenti, a causa
specialmente delle gravi colpe commesse da alcuni dei suoi membri», ha detto
Papa Francesco ai Sacerdoti della Diocesi di Créteil (Francia), ricevuti in
udienza il 1° ottobre 2018. Nello stesso tempo, però, «è importante non
dimenticare l’umile fedeltà quotidiana al ministero che il Signore permette di
vivere alla grande maggioranza di coloro che ha donato alla sua Chiesa come
sacerdoti!». Purtroppo, un albero che cade fa più rumore di una foresta che
cresce in silenzio. E lo scandalo di un prete fa tanto rumore a livello
mediatico. Francesco ci ricorda che quanti siamo stati chiamati a seguire il
Signore «non siamo stati consacrati mediante il dono dello Spirito per essere
dei “supereroi”». Pertanto, mai dobbiamo dimenticare che siamo stati scelti e
inviati come «uomini perdonati», e che, nonostante le nostre umane debolezze e
fragilità, siamo chiamati a «testimoniare la forza della Risurrezione nelle
ferite di questo mondo». E incontrando, nello stesso giorno, i Partecipanti al
Capitolo Generale dei Rosminiani, Papa Francesco ha detto che «la santità è la
via della vera riforma della Chiesa, che … trasforma il mondo nella misura in
cui riforma sé stessa».
Lo scrittore Giuseppe Prezzolini [1882
– 1982] era un intellettuale, stimato da Paolo VI, che non faceva un mistero
della sua incredulità, ma parlava e scriveva sulla Chiesa cattolica come un
uomo appassionato, al quale stava a cuore la sorte di questa bimillenaria
istituzione. E con rammarico constatava: «La Chiesa è una nave che fa acqua da
tutte le parti. Ha persino ammutinamenti fra l'equipaggio» e fa alcuni esempi:
«Un cardinale ottantenne si è pubblicamente lamentato di esser giudicato
inutile alla Chiesa. La crisi dei seminari è profonda ed universale. In certe
regioni si fabbricano nuovi catechismi. Un certo numero di preti vuol sposarsi.
Molte suore vogliono vivere in appartamento privato […]. La Chiesa Cattolica ha
visto molte altre vicende e probabilmente sorpasserà questa tempesta. Ma il
capitano è messo a dura prova». Ricordo con
particolare commozione la preghiera della nona stazione, scaturita dal cuore
del cardinale Ratzinger nel 2005,
in occasione della Via Crucis al Colosseo: «Signore
spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che
fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania
che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma
siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo
tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua
Chiesa […]. Salva e santifica la tua Chiesa». Nella sua ultima Udienza
Generale, Benedetto XVI disse: «ho sempre saputo che in quella barca c’è il
Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra,
ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce,
certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto.
Questa è stata ed è una certezza, che nulla può offuscare». Oggi, nella Chiesa,
occorre l’impegno di tutti per rafforzare l’unità attorno al Vicario di Cristo.
«La fedeltà alla sede di Pietro – ha ricordato Papa Francesco ai Rosminiani - esprime
l’unità nella diversità e la comunione ecclesiale, elemento imprescindibile per
una fruttuosa missione», così come amava ripetere il Beato Antonio Rosmini: «Il
cristiano dovrà nutrire in se stesso un affetto, un attaccamento, ed un
rispetto senza limite alcuno per la Santa Sede del Pontefice Romano». Rosmini era
un uomo con una forte «fermezza interiore», – ha evidenziato il Papa – era «intrepido nel “tacere”. E continua ad essere
di esempio anche oggi per quella «fecondità del silenzio interiore» e per
«l’eroismo del silenzio esteriore». E su questa strada di santità – ha
consigliato Francesco – «è importante mantenere quella “santa indifferenza”
senza la quale non è possibile attuare un’autentica carità universale».
Pertanto, nonostante i tanti venti contrari che oggi soffiano violenti contro
la barca della Chiesa, dobbiamo mantenere la serenità interiore e sentirci
sicuri dentro di essa, perché sappiamo che da duemila anni continua a navigare
nel mare della storia, e a resistere a tutte le tempeste ideologiche, culturali
e a tutti i tentativi di ammutinamento, anche al suo interno. La barca di
Cristo procede sicura in mezzo alle tempeste perché ha ricevuto la promessa dal
suo Capitano che “le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16,18). Il Signore ci ha chiesto di
pregare per non soccombere alle tentazioni del maligno. Per questo è necessario
che tutto il Popolo di Dio si mobiliti per sostenere la Chiesa, con la forza
della preghiera, contro l’opera diabolica di quanti seminano la zizzania della
divisione. In questi giorni Papa Francesco ha invitato i fedeli di tutto il
mondo a pregare, in modo speciale il Santo Rosario durante il mese di Ottobre, e
ad invocare la Madonna e San Michele Arcangelo, affinché proteggano la Chiesa
dal diavolo, origine di ogni divisione.
La preghiera a Maria
La prima preghiera, “Sub tuum
praesídium”, risalente al III secolo, è il più antico tropario dedicato alla
madre di Dio:
“Sotto la tua protezione
cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che
siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o vergine gloriosa e
benedetta”.
La preghiera a San Michele Arcangelo
La seconda invocazione è una preghiera a San Michele scritta da Papa Leone
XIII nel 1884 per chiedere la protezione della Chiesa dagli attacchi del
maligno:“San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, sii nostro presidio contro le malvagità e le insidie del demonio. Capo supremo delle milizie celesti, fa’ sprofondare nell’inferno, con la forza di Dio, Satana e gli altri spiriti maligni che vagano per il mondo per la perdizione delle anime. Amen”.