UNA MURAGLIA A DIFESA DELLA VITA
Papa Francesco a chi è giovane: «Non
sottovalutarti, non disprezzarti con le dipendenze che ti rovineranno e ti
porteranno alla morte!»Papa Francesco durante l'Udienza Generale in Piazza S. Pietro il 10 ottobre 2018 |
di
Antonino Legname
«Il quinto comandamento: non uccidere … si
erge come una muraglia a difesa del valore della vita», fin dal concepimento. Per
questo «non si può, non è giusto “fare fuori” un essere umano, benché piccolo,
per risolvere un problema», ha detto Papa Francesco nella Catechesi dell’Udienza Generale di Mercoledì 10 ottobre 2018. Purtroppo, nel mondo di oggi è troppo
evidente il «disprezzo per la vita». Basti pensare alle guerre e a tutte
quelle organizzazioni malavitose che sfruttano l’uomo. I Giornali e i Telegiornali
ogni giorno ci bombardano di notizie di sangue e di trattamento indegno delle
persone e di sfruttamento selvaggio del creato. Nella nostra società si afferma sempre più la «cultura
dello scarto» e quella legge spietata che sottomette la vita umana «a calcoli
di opportunità» e tante persone sono costrette a vivere in maniera scandalosa
ai limiti della sopravvivenza, «in uno stato indegno dell’uomo. Questo è
disprezzare la vita, cioè, in qualche modo, uccidere» - ha denunciato il
Pontefice. E senza mezzi termini, Francesco ha ribadito con forza che l’aborto
è omicidio: «”interrompere la gravidanza” significa “fare fuori uno”,
direttamente». È disumano sopprimere una vita umana innocente e indifesa – come
è quella del bambino nel seno della madre - per difendere i diritti individuali.
«É come affittare un sicario per risolvere un problema». Ci possono essere
delle paure, specialmente quando «si scopre che una vita nascente è portatrice
di disabilità, anche grave». Cosa fare in queste situazioni drammatiche? Purtroppo,
a volte i genitori ricevono consigli frettolosi per interrompere la gravidanza.
Ma la soluzione non è l’aborto. Papa Francesco chiede più vicinanza e più
solidarietà ai genitori quando si presentano questi casi drammatici. Anch’io
nel mio ministero sacerdotale ho avuto modo di salvare diversi bambini, non
solo con la vicinanza alla famiglia ma con i consigli “pro vita”, offerti al
momento giusto a quei genitori che, comprensibilmente confusi, vivevano in quel momento il
dramma, se portare avanti la gravidanza, nonostante i fondati rischi, anche per
l’età avanzata della madre, oppure interromperla. La parola giusta al momento giusto può fare miracoli. Quanti bambini meravigliosi sono
oggi in vita per un atto di coraggio e di amore alla vita da parte dei loro
genitori, che hanno saputo vincere la paura, si sono affidati a Dio, "amante della vita", e hanno sperato contro ogni speranza. E quanti genitori
hanno accolto i loro bimbi nati malati, non come un problema, ma come «un dono
di Dio che può tirarmi fuori dall’egocentrismo e farmi crescere nell’amore»! Il
Vescovo di Roma si domanda: «che cosa conduce l’uomo a rifiutare la vita?». La
risposta più immediata è legata agli idoli di questo mondo, specialmente il
denaro, il potere e il successo: «meglio togliere di mezzo questo, perché
costerà». Non sono questi i parametri per misurare il valore della vita. «L’unica
misura è l’amore; l’amore con cui Dio la ama!». E allora «non disprezzare la
vita», essa è un dono di Dio e «ogni uomo vale il sangue di Cristo stesso», ha
concluso Francesco, invitando i giovani a non sciupare la loro esistenza. Al giovane
che vive un momento difficile della sua vita, il Papa consiglia: «Non
sottovalutarti, non disprezzarti con le dipendenze che ti rovineranno e ti
porteranno alla morte!».