È DIFFICILE “INGOIARE IL ROSPO”
Francesco: ««A volte è difficile
anche perdonare la suocera»
di
Antonino Legname
«La preghiera
“mafiosa” è: “Me la pagherai”», la preghiera cristiana è: «Signore, dagli la
tua benedizione e insegnami ad amarlo». Il Signore Gesù ci chiede ciò che Lui
stesso ha messo in pratica: «perdonare coloro che cercano di distruggerci». Con
quelle parole gridate sulla croce - «Padre perdonali», non solo perdona i suoi
nemici, ma anche li giustifica: «perché non sanno quello che fanno». Non è
facile perdonare – ha ammesso il Papa nell’Omelia della Messa a Santa Marta, il
19 giugno 2018. E confida che, mentre pregava e meditava il testo del Vangelo
di Matteo (5,43-48), in preparazione alla meditazione della messa mattutina,
non trovava la strada per la fare la predica e pensava: «Ma Gesù ha idee che
noi non possiamo capire e non possiamo ricevere». Ma come si fa a perdonare i
nemici e ancor di più a pregare per coloro che «vogliono distruggermi»,
affinché Dio li benedica? «Questo è veramente difficile da capire» - ha ammesso
il Papa. È vero che nella preghiera del Padre Nostro chiediamo perdono a Dio
come noi perdoniamo coloro che ci hanno fatto del male, ma non è una condizione
facile – ha ribadito. E a volte capita che, con un po' di
difficoltà, «ingoiamo il rospo e andiamo avanti». Ma ci sono situazioni in cui
sembra impossibile perdonare: per esempio – ha ricordato Francesco - «Pensiamo
al secolo scorso, i poveri cristiani russi che per il solo fatto di essere
cristiani erano mandati in Siberia a morire di freddo: e loro dovevano pregare
per il governante boia che li mandava lì? Ma come mai? E tanti lo hanno fatto: hanno
pregato». E ancora: «Pensiamo a Auschwitz e ad altri campi di concentramento:
loro dovevano pregare per questo dittatore che voleva la razza pura e ammazzava
senza scrupolo, e pregare perché Dio li benedicesse, a tutti questi! E tanti lo
hanno fatto». Non c’è dubbio che perdonare sia difficile, anzi a volte difficilissimo, ma
non impossibile, con l’aiuto di Dio. Senza arrivare a situazioni limite di
persecuzione cruenta: «Nelle famiglie è tanto difficile, a volte, perdonarsi». Genitori
che non riescono a perdonare i figli e figli che non riescono a perdonare i
genitori o gli altri fratelli. E a volte – ammette il Papa - è difficile anche
«perdonare la suocera».
Dobbiamo imparare a perdonarci gli uni gli altri perché
siamo tutti figli del Padre celeste e il suo amore è universale: «fa uscire il
sole per i buoni e per i cattivi». Infine, Il vescovo di Roma offre a tutti un
consiglio pratico: «Ci farà bene, oggi, pensare a un nemico — credo che tutti
noi ne abbiamo qualcuno — uno che ci ha fatto del male o che ci vuole fare del
male o che cerca di fare del male». Dopodiché «preghiamo per lui. Chiediamo al
Signore di darci la grazia di amarlo».