DIO
MI PENSA!
Papa Francesco: «“Salvami, aiutami,
liberami”. Questa è una bella preghiera al Signore»
di Antonino Legname
Nella Catechesi di Mercoledì 27 giugno 2018, papa Francesco ha ricordato che Dio prima di chiedere
qualcosa al suo popolo dona sempre qualcosa: «Dio prima salva, poi chiede
fiducia». Prima fa passare il popolo attraverso il Mar Rosso e lo salva, e poi sul
monte Sinai chiede obbedienza alle sue leggi. Il Pontefice mette in evidenza il
valore della gratitudine nella vita cristiana: anzitutto essere grati a Dio per
i tanti suoi doni e benefici. Purtroppo, gli uomini a volte siamo avari di
gratitudine. Come dice un proverbio: “finita la cena ci si dimentica del
cucchiaio”. Perché spesso le nostre opere falliscono? Francesco risponde: «perché
partiamo da noi stessi e non dalla gratitudine. E chi parte da sé stesso … arriva
a sé stesso! È incapace di fare strada, torna su di sé. È proprio
quell’atteggiamento egoistico che, scherzando, la gente dice: “Quella persona è
un io, me con me, e per me”. Esce da se stesso e torna a sé». Questo è l’atteggiamento
del narcisista, tutto concentrato su se stesso. Magari è attento a fare bene il
proprio dovere. Ma qual è il fondamento di quel dovere? Il Vescovo di Roma
risponde: «è l’amore di Dio Padre, che prima dà, poi comanda» e avverte: «Porre
la legge prima della relazione non aiuta il cammino di fede». Questo spiega
perché tanti giovani non vengono attratti dalla predicazione cristiana,
specialmente quando parte «da obblighi, impegni, coerenze e non dalla liberazione».
Francesco ribadisce che «essere cristiano è un cammino di liberazione!». E i
comandamenti sono liberanti perché hanno origine dall’amore di Dio, che spezza
le catene dell’egoismo, del peccato e spinge sempre ad andare avanti. Fa sempre
bene – ha detto il Papa – esercitare la memoria, per ricordare le tante cose
belle che Dio ha fatto nella nostra vita. Quante volte Dio ha dato ascolto al
nostro grido di lamento e di aiuto: “Signore salvami, aiutami, liberami. Signore
insegnami la strada, Signore accarezzami, Signore dammi un po’ di gioia”. Mai devo dimenticare questa verità: «Dio pensa a me».