PERCHE’ BATTEZZARE I BAMBINI?
Papa Francesco: “quando noi battezziamo un bambino,
in quel bambino entra lo Spirito Santo”
di Antonino Legname
“Alcuni pensano: ma perché
battezzare un bambino che non capisce? Speriamo che cresca, che capisca e sia
lui stesso a chiedere il Battesimo. Ma questo significa non avere fiducia nello
Spirito Santo, perché quando noi battezziamo un bambino, in quel bambino entra
lo Spirito Santo”. E’ questa la spiegazione che Papa Francesco ha dato, durante
la Catechesi del Mercoledì 11 aprile 2018, a coloro che sono convinti che il
battesimo vada amministrato solo a coloro che hanno coscienza, cioè agli
adulti. Non bisogna dimenticare che il battesimo ai bambini era già in uso
nella Chiesa antica e che il bambino viene battezzato nella fede dei genitori.
Ovviamente, quando diventerà adulto lui stesso avrà la possibilità di confermare o meno il
battesimo ricevuto da piccolo. In fondo anche la vita biologica non è una
scelta del bambino; sono altri che hanno scelto di metterci al mondo. E tutta
la nostra esistenza è una continua conferma oppure un rifiuto del dono della
vita. I genitori, così come ci hanno dato la vita biologica, ci offrono fin da
piccoli il dono anche della vita divina, in forza della loro fede. Il Pontefice
ci ricorda che “lo Spirito Santo fa crescere in quel bambino, da bambino, delle
virtù cristiane che poi fioriranno. Sempre si deve dare questa opportunità a
tutti, a tutti i bambini, di avere dentro di loro lo Spirito Santo che li guidi
durante la vita”. Il Vescovo di Roma esorta le famiglie cristiane a “non
dimenticate di battezzare i bambini! Nessuno merita il Battesimo, che è sempre
dono gratuito per tutti, adulti e neonati”. Chi viene battezzato riceve “il
fondamento di tutta la vita cristiana” e viene “immerso” nella vita nuova in Cristo
per ricevere il perdono del peccato, e per essere “cristificato”, cioè trasformato in Cristo. Se il Battesimo è il fondamento di tutta la vita
cristiana, perché tanti cristiani non ricordano il giorno del loro battesimo e
neppure lo festeggiano. Francesco si domanda: “Ma se noi festeggiamo il giorno
della nascita, come non festeggiare – almeno ricordare – il giorno della
rinascita?”. A coloro che non ricordano la data del proprio battesimo, il Papa
da un compito da fare a casa: “domandino alla mamma, agli zii, ai nipoti,
domandino: <Tu sai qual è la data del battesimo?>, e non dimenticarla
mai. E quel giorno ringraziare il Signore, perché è proprio il giorno in cui
Gesù è entrato in me, lo Spirito Santo è entrato in me”.