Papa Francesco: «Quante forze, lungo
la storia, hanno cercato di annientare la Chiesa»
di Antonino Legname
di Antonino Legname
Mettiamo insieme il “Testamento” del
curato Meslier, il “Buon senso” del barone d'Holbach, L'Anticristo di
Nietzsche e potremmo aggiungere le opere degli altri maestri del sospetto
“Feuerbach, Marx e Freud”, e otterremo una micidiale miscela esplosiva di
ateismo; ma se tale commistione non fu sufficiente all'epoca per distruggere la
religione e la Chiesa, pensate che ci riusciranno oggi i “nuovi atei”, con i
loro libri, redatti e diffusi con tanto rumore mediatico, e destinati, dopo una
fiammata tanto luminosa di protagonismo pubblicitario e redditizio dal punto di
vista finanziario, a passare dalla scena culturale di questo mondo? Scriveva
Voltaire [1694-1778] sulla religione: “Se la religione di un paese è divina
(ogni nazione si attribuisce questo vanto), centomila volumi scagliati contro
di essa non le faranno più male di quanto centomila palle di neve possano
scuotere mura di bronzo”, e cita le parole di Gesù a proposito della fondazione
della Chiesa sulla roccia: “Le porte dell'inferno non prevarranno su di essa
[…]. E come potrebbero distruggerla dei caratteri neri tracciati su carta
bianca?”. Nell'Omelia della Messa, in occasione della solennità dei Santi
Apostoli Pietro e Paolo, il 29 giugno 2015, Papa Francesco ha ricordato: “Quante forze, lungo la storia, hanno
cercato - e cercano - di annientare la Chiesa, sia dall’esterno sia
dall’interno, ma vengono tutte annientate e la Chiesa rimane viva e feconda!,
rimane inspiegabilmente salda perché, come dice san Paolo, possa acclamare «a
Lui la gloria nei secoli dei secoli» (2 Tm 4,18) ” [...]. Nel 1772
il barone di (von) Holbach Paul Heinrich Dietrich, certamente ispirato e
influenzato dall'ateismo del curato Meslier, pubblicò una sintesi del suo Sistema
della natura, intitolata Le Bon sens. Il libro del barone von Holbach è una virulenta polemica anticristiana e anticlericale, una
specie di Bibbia del
materialismo ateo dell’Illuminismo e fu considerato così
pericoloso dalla Chiesa Cattolica di allora, che fu anche messo all'Indice dei
Libri proibiti. D'Holbach scrive: “La religione, in ogni epoca, non ha fatto
che riempire lo spirito umano di tenebre, e mantenerlo nell'ignoranza”. Per
scoprire le fonti della verità - consiglia il Barone - occorre abbattere i
fantasmi creati dalla religione e convincersi dell'inganno della teologia, che
è un funesto «vaso di Pandora» sempre aperto. Infatti, per ignoranza e
inesperienza gli uomini preferiscono attribuire a qualche «spirito» tutto
quello che non riescono a spiegare razionalmente: “Chiedete a un selvaggio che cosa fa muovere il vostro
orologio: vi risponderà: «Uno spirito». Chiedete ai nostri savi che cosa fa
muovere l’universo: vi risponderanno: «Uno spirito»” […]. Nel corso dei secoli
successivi, l'ateismo del barone d'Holbach ha alimentato, in modo particolare,
la critica spietata e anche violenta nei
confronti del cristianesimo e della Chiesa. Nell'Omelia, in occasione del
Giubileo della Curia Romana, il 22 febbraio 2016, Papa Francesco ha ricordato
che la Chiesa, seppur agitata e scossa dalle vicende umane, come scrive
sant'Agostino, “«non crolla, perché è fondata sulla pietra, da cui
Pietro deriva il suo nome. Non è la pietra che trae il suo nome da Pietro, ma è
Pietro che lo trae dalla pietra; così come non è il nome Cristo che deriva da
cristiano, ma il nome cristiano che deriva da Cristo. […] La pietra è Cristo,
sul fondamento del quale anche Pietro è stato edificato»”. E di fronte a tutti
i tentativi, che dalla nascita del cristianesimo, sono stati fatti per
screditare e distruggere la dimensione trascendente nell'uomo, Francesco ha
detto che alla fine “tutto passa, solo Dio resta. Infatti,
sono passati regni, popoli, culture, nazioni, ideologie, potenze, ma la Chiesa,
fondata su Cristo, nonostante le tante tempeste e i molti peccati nostri,
rimane fedele al deposito della fede nel servizio, perché la Chiesa non è dei
Papi, dei vescovi, dei preti e neppure dei fedeli, è soltanto di Cristo. Solo
chi vive in Cristo promuove e difende la Chiesa con la santità della vita,
sull’esempio di Pietro e di Paolo”.