È POSSIBILE ASCOLTARE DIO «IN DIRETTA»!
Papa
Francesco: «Il percorso che fa la Parola di Dio: dalle orecchie al cuore e alle
mani».
di Antonino Legname
Quando durante la
Messa ci mettiamo in ascolto delle Letture Bibliche, è Dio stesso che ci parla:
«è un’esperienza che avviene “in diretta” e non per sentito dire» - ha spiegato
Papa Francesco durante la Catechesi del Mercoledì 31 gennaio 2018. Il Pontefice
ha richiamato l'attenzione sulla necessità della concentrazione e del silenzio
quando viene proclamata la Parola di Dio, per evitare distrazioni e commenti
inutili, parlando con il vicino di banco: “Guarda quello …, guarda quella …,
guarda il cappello che ha portato quella: è ridicolo …”. Il Pontefice annota: «se
tu fai delle chiacchiere con la gente non ascolti la Parola di Dio». Invece,
occorre ascoltare in silenzio, e aprire il cuore a Dio che ci parla e non
divagare con la mente pensando ad altre cose o parlando di altre cose. Noi
crediamo che Dio, «tramite la persona che legge», ci interpella e si aspetta
che gli si apra il cuore con fede. Francesco ammette che «alcune volte forse
non capiamo bene perché ci sono alcune letture un po’ difficili. Ma Dio ci
parla lo stesso in un altro modo» - ci assicura. Attingere ai tesori della Bibbia,
significa accostarsi alla «“mensa” che il Signore imbandisce per alimentare con
il pane della sua Parola la nostra vita spirituale» e la comunione fraterna. Francesco
avverte che bisogna evitare alcuni abusi durante la Liturgia della Parola. Per
esempio, è proibito omettere alcune letture per sostituirle con testi che non sono
biblici. Il Papa ammonisce chi, durante la Liturgia della Parola, «se c’è una
notizia, legge il giornale, perché è la notizia del giorno». Con tono fermo il
Vescovo di Roma dice «No!» a questo abuso: «La Parola di Dio è la Parola di
Dio! Il giornale lo possiamo leggere dopo. Ma lì si legge la Parola di Dio. È
il Signore che ci parla». Per evitare distrazioni durante l'ascolto delle
Letture bibliche è bene scegliere «buoni lettori», che sappiano proclamare la
Parola e non persone improvvisate che quando leggono non fanno capire nulla. E
infine, il Pontefice ha voluto ricordare l'ammonimento di San Giacomo: «Siate
di quelli che mettono in pratica la Parola e non ascoltatori soltanto,
illudendo voi stessi» (Gc 1,22). Infatti, non basta udire la Parola con
gli orecchi, ma occorre accoglierla nel cuore e poi farla passare alle mani,
affinché diventi operosa e porti frutto in abbondanza di opere buone: «Questo è
il percorso che fa la Parola di Dio: dalle orecchie al cuore e alle mani».