SEGUI LA STELLA
Papa Francesco:
«Seguire Gesù non è un educato protocollo da rispettare, ma un esodo da vivere»
di Antonino Legname
Per
seguire la stella devi vederla e per vederla devi tenere lo sguardo verso
l'alto, verso il cielo. A volte, invece, è più facile tenere lo sguardo fisso a
terra, concentrato sulle cose di quaggiù: «bastano la salute, qualche soldo e
un po’ di divertimento». Questo significa accontentarsi, vivacchiare,
galleggiare lasciandosi trasportare dal vento come un ramo secco. Durante l'Omelia della Messa nella solennità dell'Epifania del Signore, il 6 gennaio
2018, Papa Francesco ha detto che i Magi hanno sognato, hanno
desiderato le novità di Dio e per questo si sono messi in cammino, tenendo alto
lo sguardo, seguendo la stella. Ma che tipo di stella era quella che i Magi
hanno visto e seguito? Non era una stella appariscente e abbagliante. Papa
Francesco ci ricorda che «la stella di Gesù non acceca, non stordisce, ma
invita gentilmente». La stella del Signore «è mite; ti prende per mano nella
vita, ti accompagna. Non promette ricompense materiali, ma garantisce la pace e
dona, come ai Magi, una gioia grandissima».
Qual è la stella che noi seguiamo nella vita? Purtroppo, il più delle volte preferiamo
scegliere e seguire le stelle più abbaglianti, che accecano invece di
orientare. Il Pontefice fa alcuni esempi di stelle cadenti, che come meteore
brillano un po' ma la loro luce svanisce nel nulla: «il successo, il denaro, la
carriera, gli onori, i piaceri ricercati come scopo dell’esistenza». Queste
false stelle alla fine portano fuori strada e allontanano da Dio. Per
incontrare Gesù bisogna cercarlo e per trovarlo bisogna uscire dalle proprie
false sicurezze e dalle comodità; è il cammino avventuroso e rischioso della
fede. «Per trovare Gesù - ribadisce Francesco - bisogna lasciare la paura di
mettersi in gioco, l’appagamento di sentirsi arrivati, la pigrizia di non
chiedere più nulla alla vita». Nessuno mette in dubbio che il cammino della fede
non sia una facile passeggiata. C'è chi - come Erode - preferisce restare chiuso
nel suo palazzo; «organizza riunioni e manda altri a raccogliere informazioni;
ma lui non si muove». Ci sono coloro che preferiscono «disquisire» sulle
questioni di fede: pensano di sapere tutto e non si mettono in gioco personalmente
per il Signore. Preferiscono parlare, invece di pregare e lamentarsi piuttosto
che fare il bene. Se il Vangelo non porta al dono non si realizza l'incontro
con il Signore. L'Epifania è la festa del dono gratuito: occorre donare agli
altri con disinteresse senza aspettarsi di essere ricambiati. In pratica cosa
significa offrire a Gesù un dono gradito? Papa Francesco ci ricorda che quando
offriamo ai fratelli più piccoli e più bisognosi qualcosa del nostro tempo,
quando accudiamo un malato, quando aiutiamo qualcuno che non ci suscita
interesse, quando offriamo il perdono a chi ci ha offeso, diamo a fondo
perduto. Questi sono alcuni dei doni gratuiti che non possono mancare nella
vita del cristiano.