I PECCATI DI OMISSIONE
Papa
Francesco: “Il peccato taglia il rapporto con Dio e con i fratelli”
di Antonino Legname
Bisogna trovare “il coraggio di togliere la maschera e
aprirsi alla grazia che rinnova il cuore”. Con queste parole, Mercoledì 3 gennaio Papa Francesco ha sviluppato la
prima Catechesi del nuovo anno 2018, incentrata sull’Atto penitenziale della
Messa. Per potersi disporre a celebrare degnamente il mistero eucaristico
occorre riconoscere umilmente davanti a Dio e ai fratelli i propri peccati. Il
Pontefice ci ricorda che ci sono peccati in <pensieri, parole, opere e
omissioni>. E’ questo quello che diciamo all’inizio della Messa con l’Atto
penitenziale: ciascuno confessa in prima persona di aver molto peccato, di aver
commesso peccati di omissione per aver tralasciato il bene che avrebbe potuto e
dovuto fare. Infatti, per sentirsi bravi non basta dire: <Non ho fatto male
a nessuno>. Francesco esorta a non limitarsi a non fare del male al
prossimo; ma <occorre scegliere
di fare il bene cogliendo le occasioni per dare buona testimonianza che siamo
discepoli di Gesù>. L’atteggiamento giusto per chiedere perdono a Dio e ai
fratelli è l’umiltà. Infatti, “che cosa può donare il Signore a chi ha già il
cuore pieno di sé, del proprio successo? Nulla – risponde il Papa - perché il
presuntuoso è incapace di ricevere perdono, sazio com’è della sua presunta
giustizia”. Invece, chi è “consapevole delle proprie miserie e abbassa gli
occhi con umiltà, sente posarsi su di sé lo sguardo misericordioso di Dio”. Sappiamo
bene, anche per esperienza, che solo quando riconosciamo di aver sbagliato e chiediamo
scusa, riceviamo la comprensione e il perdono degli altri. Nel silenzio bisogna
imparare ad ascoltare la <voce della coscienza> che ci mette davanti alle
nostre colpe e ci rivela la distanza tra i nostri pensieri e quelli di Dio, tra
le nostre scelte mondane e quelle del Vangelo. Il peccato ha sempre una
dimensione personale e sociale. Da una parte mi separa da Dio e dall’altra taglia
il rapporto con il prossimo: nella famiglia, nella società, nella comunità. “Il
peccato – ha ribadito Francesco - taglia sempre, separa, divide”. Infine, ha
ricordato, con il gesto di battermi il petto non faccio altro che ribadire che
io ho peccato per mia colpa e non ho diritto di puntare il dito accusatore
verso gli altri: “Costa ammettere di essere colpevoli, ma ci fa bene
confessarlo con sincerità”.