IL NUOVO UMANESIMO CRISTIANO
I DUE VOLUMI DI ANTONINO LEGNAME
Il
titolo di questo libro, di primo acchito, può sembrare di non facile
comprensione perché utilizza una parola che deriva dalla lingua greca: «Teopsia»[1],
che letteralmente significa «visione di Dio». Papa Francesco, nei suoi insegnamenti, non ha mai
usato espressamente la parola «Teopsia»,
ma il significato teologico di questo termine è praticamente presente nel suo
Magistero: riuscire a «vedere Dio», cioè
«contemplare il volto di Dio», attraverso gli occhi misericordiosi di Gesù
di Nazaret. È Lui “il volto della misericordia del Padre”[2]
e con la sua Incarnazione è divenuto «il volto visibile del Padre invisibile»[3].
Nel dialogo con l'apostolo Filippo, Gesù rivela la sua identità divina con Dio
Padre: «Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?»
(Gv 14,9); e con la luce del suo
sguardo, il Signore illumina gli «occhi del cuore» dell'uomo e li rende idonei
a «vedere Dio». E, come dice il Papa: “Si può «vedere» Dio anche nel volto
dei fratelli, specialmente quelli più dimenticati: i poveri, gli affamati,
gli assetati, gli stranieri, gli ammalati, i carcerati (cfr Mt
25,31-46)”[4].
La Teopsia di Francesco è
«incarnata», perché sa vedere, al di là delle apparenze, Cristo nella «carne
nei poveri».
Questo volume,
sullo sfondo del Magistero di Papa Francesco, riprende un tema tanto caro ai
Padri della Chiesa, specialmente a quelli orientali, i quali consideravano la
teologia non uno studio speculativo e astratto su Dio, ma piuttosto una «Teopsia», cioè «un vedere Dio, un immergersi
in Lui nella contemplazione e nell’adorazione»[5];
perché solo una teologia pregata è una teologia incarnata nel divino e produce
frutti spirituali nel cuore dei fedeli. Il cristianesimo di oggi - secondo Karl
Rahner - o sarà mistico o non sarà[6]
(Dalla Prefazione al Libro)
[1] Dal greco «θεός»,[Theòs] “Dio” e «ὄψις» [ópsis] “vista, sguardo, visione, apparizione - e dal
verbo «ὁράω» [oráo] “vedere”, “guardare”: Teopsia = «visione
di Dio».
[2] Papa Francesco, Misericordiae vultus, 1.
[3] Sant'Ireneo, Adversus Haereses, IV, 6, 6.
[4] Papa Francesco, Messaggio per la XXX Giornata Mondiale della Gioventù 2015, 31
gennaio 2015.
[5] Cfr. Giovanni Paolo II, Discorso ai Membri del Sacro Collegio e a tutti i Collaboratori della
Curia Romana, 28 giugno 1980, n. 19.
[6] Citato in Carlo Maria Martini, Le Cattedre dei non credenti, a cura di
Virginio Pontiggia, Saggi Bompiani, Milano 2015, 2ª ed., p. 994.