SENZA LA MESSA
NON POSSIAMO VIVERE
Francesco: «Durante
la Messa il sacerdote dice “in alto i nostri cuori”, non dice: “In alto i
nostri telefonini per fare la fotografia!»
Antonino Legname
Oggi, 8 novembre 2017, Papa Francesco ha dato inizio ad una nuova serie di
Catechesi sull'Eucaristia, cuore
pulsante della vita della Chiesa. Il Vescovo di Roma vuole aiutarci a
riflettere per valorizzare ancora di più la Santa Messa e per poter vivere più
intensamente il nostro rapporto con Dio. Francesco, anzitutto, fa memoria mettendo
in risalto il sacrificio di tanti cristiani che nel corso dei secoli hanno
subito il martirio «per difendere l'Eucaristia» e che ancora oggi, in alcune
parti del mondo, rischiano la vita per partecipare alla Messa. Durante le
persecuzioni di Diocleziano nel 304 i cristiani, sorpresi a celebrare la Messa,
non esitarono a dire coraggiosamente, rischiando la vita: «Senza la domenica
non possiamo vivere», che voleva dire: «se non possiamo celebrare l’Eucaristia,
non possiamo vivere, la nostra vita cristiana morirebbe». Non possiamo
dimenticare le parole di Gesù ai suoi discepoli: «Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo
e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e
beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno»
(Gv 6,53-54). La testimonianza dei primi cristiani martiri per l'Eucaristia,
interpella tutti i cristiani nell'oggi della Chiesa. Francesco domanda: «cosa
significa per ciascuno di noi partecipare al Sacrificio della Messa e accostarci
alla Mensa del Signore? Stiamo cercando quella sorgente che “zampilla acqua
viva” per la vita eterna? Lasciamo che l'Eucaristia faccia «della nostra vita
un sacrificio spirituale di lode e di ringraziamento e faccia di noi un solo
corpo con Cristo?». Sono delle domande che richiedono una risposta coerente e sincera
sul valore che noi diamo all'inestimabile dono dell'Eucaristia. Se riuscissimo
ad entrare nel mistero dell'Eucaristia e a vivere la presenza reale di Gesù
Cristo, che si fa presente sull'altare della Messa, dovremmo cadere in
ginocchio e non rialzarci più. E invece cosa succede tante volte quando noi
andiamo a Messa? «Che il Signore è lì con noi, presente - annota Francesco - e noi
… guardiamo le cose, chiacchieriamo fra noi mentre il sacerdote celebra
l’Eucaristia … e non celebriamo vicino a Lui». Ovviamente è questione di fede
nella presenza reale di Gesù nell'Eucaristia. Il Pontefice porta un esempio: «Se
oggi venisse qui il Presidente della Repubblica o qualche persona molto
importante del mondo, è sicuro che tutti saremmo vicino a lui, che vorremmo
salutarlo. Ma pensa: quando tu vai a Messa, lì c’è il Signore! E tu sei
distratto. È il Signore! Dobbiamo pensare a questo. “Padre, è che le messe sono
noiose” - “Ma cosa dici, il Signore è noioso?” - “No, no, la Messa no, i preti”
– “Ah, che si convertano i preti, ma è il Signore che sta lì!”. Per partecipare
bene alla Messa occorre comprendere la liturgia, le parole e i segni. Papa
Francesco comincia con l'evidenziare il segno della croce e lamenta che,
purtroppo, non viene insegnato bene ai bambini. «Voi avete visto come i bambini
si fanno il segno della croce?» - domanda il Papa. Spesso lo fanno in maniera
confusa e sbrigativa. E allora, esorta: «Bisogna insegnare ai bambini a fare
bene il segno della croce. Così incomincia la Messa, così incomincia la vita,
così incomincia la giornata». Infine, il Pontefice confida di essere
rattristato quando vede che durante la celebrazione della Messa si usa il
cellulare o si fanno le foto. Ecco le parole del Pontefice che risuonano come
un ammonimento: «ad un certo punto il sacerdote che presiede la celebrazione
dice: “In alto i nostri cuori?”. Non dice: “In alto i nostri telefonini per
fare la fotografia!”. No, è una cosa brutta! E vi dico che a me dà tanta
tristezza quando celebro qui in Piazza o in Basilica e vedo tanti telefonini
alzati, non solo dei fedeli, anche di alcuni preti e anche vescovi. Ma per favore!
La Messa non è uno spettacolo: è andare ad incontrare la passione e la
risurrezione del Signore … Ricordatevi: niente telefonini». Il Pontefice esorta
tutti a riscoprire «la bellezza che si nasconde nella celebrazione eucaristica,
e che, una volta svelata, dà senso pieno alla vita di ciascuno».