LA BONTA' MISURA DAL BISOGNO
Francesco: "Aprire il cuore alla logica dell’amore gratuito e
generoso di Dio"
di Antonino Legname
Nell'Angelus di domenica 24 settembre 2017,
Papa Francesco ha commentato la parabola dei lavoratori che vengono chiamati a
giornata, in ore diverse, per andare a lavorare nella vigna (cfr Mt
20,1-16). In tante occasioni il
Pontefice ha parlato del «Dio delle sorprese», perché i suoi pensieri non sono
i nostri pensieri, i suoi criteri non sono i nostri! Ecco la sorpresa, quasi
scandalosa, per i primi operai chiamati all'alba, i quali vengono pagati nello
stesso modo degli ultimi arrivati. Per fortuna il nostro metro non corrisponde
al metro di Dio. Anche perché la giustizia misura dal merito, mentre la bontà
misura dal bisogno. Non si tratta di ingiustizia, perché colui che ha lavorato
più degli altri ha ricevuto quello che era stato pattuito. Ma il padrone vuole
essere generoso anche con gli altri, i quali certamente avevano una famiglia da
sfamare. Quanta è brutta la peste dell'invidia che si rattrista del bene
altrui! In questa parabola Gesù non vuole parlare del lavoro e del giusto salario,
ma del Regno di Dio, nel quale - come spiega il Papa - «non ci sono
disoccupati, tutti sono chiamati a fare la loro parte; e per tutti alla
fine ci sarà il compenso che viene dalla giustizia divina – non umana,
per nostra fortuna! –, cioè la salvezza che Gesù Cristo ci ha acquistato
con la sua morte e risurrezione. Una salvezza che non è meritata, ma donata
- la salvezza è gratuita -, per cui «gli ultimi saranno primi e i primi,
ultimi» (Mt 20,16). Questa è la logica dell'amore generoso e gratuito
del Padre, che misura tutto sul bisogno. In fondo anche i genitori, quando un figlio
è meno meritevole degli altri, ma è più bisognoso, lo aiutano e lo sostengono
nello stesso modo o forse più degli altri. Così fa Dio anche con i suoi figli:
«Egli usa misericordia, perdona largamente, è pieno di generosità e di bontà
che riversa su ciascuno di noi, apre a tutti i territori sconfinati del suo
amore e della sua grazia, che soli possono dare al cuore umano la pienezza
della gioia». Non dimentichiamo che Gesù è venuto per i malati e per i
peccatori, cioè per tutti noi! E allora, perché a volte facciamo così tanta
fatica ad accettare la generosità di Dio? Vogliamo, forse, fare i «conti in
tasca a Dio», Padre buono, fino al punto da volerne limitare la smisurata
misericordia, anche verso chi non la meriterebbe? Papa Francesco ci ricorda che
«lo sguardo di Dio è pieno di attenzione, di benevolenza; è uno sguardo che
chiama, che invita ad alzarsi, a mettersi in cammino, perché vuole la vita per
ognuno di noi, vuole una vita piena, impegnata, salvata dal vuoto e
dall’inerzia. Dio che non esclude nessuno e vuole che ciascuno
raggiunga la sua pienezza. Questo è l’amore del nostro Dio, del nostro Dio
che è Padre». Queste sono le vie di Dio. È vero che non é sempre facile capirle (quanto sono inaccessibili le sue vie) ma
possiamo e dobbiamo adorarle.