FRANCESCO PREOCCUPATO PER INTOLLERANZA E XENOFOBIA
«Contro i muri si infrange l’umanesimo integrale»
di Antonino Legname
«Non vi nascondo la mia preoccupazione di fronte ai
segni di intolleranza, discriminazione e xenofobia che si riscontrano in
diverse regioni d’Europa», ha detto Papa Francesco ai Direttori nazionali della pastorale per i migranti, ricevuti in udienza il 22 settembre 2017. Francesco ha riaffermato l'impegno della Chiesa sul
fronte dei flussi migratori, che oggi si presentano complessi e variegati,
mettendo anche in crisi le varie politiche migratorie dei Governi. «La Chiesa -
ha detto - intende rimanere fedele alla
sua missione: quella «di amare Gesù Cristo, adorarlo e amarlo, particolarmente
nei più poveri e abbandonati; tra di essi rientrano certamente i migranti ed i
rifugiati». In che modo la Chiesa può prendersi cura concretamente di questi
nostri fratelli? Il Pontefice chiede di accompagnarli lungo tutte le fasi
dell'esperienza migratoria: «dalla partenza al viaggio, dall’arrivo al ritorno».
Francesco fa appello alla responsabilità delle realtà ecclesiali locali,
interessate dal fenomeno migratorio, affinché si attivino, con «impegno costante, coordinato
ed efficace», e secondo le proprie possibilità. Il Pontefice è preoccupato per tutte
quelle espressioni di paura e di diffidenza verso il diverso e lo straniero.
Purtroppo, anche tra le comunità cattoliche in Europa, sono presenti queste
«reazioni di difesa e rigetto» che si vorrebbero giustificare con un pretestuoso
«dovere morale» di conservare e di difendere «l'identità culturale e
religiosa». A coloro che l'avessero dimenticato Francesco ricorda che la Chiesa
si è diffusa nel mondo grazie ai missionari che migravano fino agli estremi
confini della terra per annunciare a tutti il Vangelo della salvezza.
Purtroppo, anche nella Chiesa non sono mancate nel passato e non mancano ancora
oggi «tentazioni di esclusivismo e arroccamento culturale, ma lo Spirito Santo
ci ha sempre aiutato a superarle, garantendo una costante apertura verso
l’altro, considerata come una concreta possibilità di crescita e di
arricchimento». Nel mondo d'oggi, c'è urgente bisogno di apertura fiduciosa per
abbattere ogni barriera e ogni muro. Non si può certo negare il grave disagio
che in tante parti d'Europa ha provocato l'arrivo di un numero così elevato di
migranti e di rifugiati, anche a causa della crisi economica che ha messo a
dura prova tanti Paesi europei.
Francesco non sottovaluta le serie difficoltà
di accogliere un flusso così massiccio di persone, specialmente quando i Paesi
ospitanti sono impreparati e le politiche nazionali sono spesso inadeguate. Il
Pontefice non ha dubbi sul fatto che contro i muri che vengono alzati per
respingere i migranti e i rifugiati «si infrange l’umanesimo integrale che
costituisce uno dei frutti più belli della civiltà europea». Francesco mette anche
in evidenza la «prospettiva ecclesiologica» e «missiologica» del fenomeno
migratorio, come opportunità, per le Chiese in Europa, di realizzare quella cattolicità
che viene professata ogni domenica nel Credo.
E infine, ha detto il Papa, «l’incontro con migranti e rifugiati di altre
confessioni e religioni è un terreno fecondo per lo sviluppo di un dialogo
ecumenico e interreligioso sincero e arricchente».