IL PECCATO NON E' UN «TATUAGGIO
INCANCELLABILE»
Francesco: «Tanti
cattolici che si credono perfetti e disprezzano gli altri … è triste, questo!»
Antonino Legname
Nella Catechesi dell'Udienza Generale del 9 agosto 2017,
Papa Francesco ha detto: «Gesù libera da quel senso di oppressione di sentirsi
sbagliato». Il Signore non teme lo
scandalo e, superando la mentalità del tempo, che operava una separazione netta
tra i giusti e i peccatori, tra i puri e gli impuri, si avvicina ai pubblici
peccatori, ai malati di lebbra, agli indemoniati e a quelle donne di facili
costumi che la gente condannava ed emarginava. Sono gli esclusi, i cosiddetti
«intoccabili», che Gesù cercava ed accoglieva per sanarli e per guarirli. Dava
scandalo la sua bontà e la sua misericordia verso coloro che erano ritenuti
indegni dai contemporanei. Ma come ha detto il Papa - «Laddove c’è una
persona che soffre, Gesù se ne fa carico, e quella sofferenza diventa sua».
Gesù non predica una sorta di sadismo o di masochismo e non dice che la
condizione di pena dev’essere sopportata con eroismo, alla maniera dei filosofi
stoici». Gesù è venuto a liberarci dal dolore e dalla sofferenza e a
condividere il dolore umano con quell'atteggiamento che è distintivo della vita
cristiana, cioè la misericordia. «Il cuore di Cristo incarna e rivela il cuore
di Dio». Papa Francesco vede Gesù con le braccia spalancate verso i peccatori:
sono braccia di accoglienza e di perdono che infondono tanta speranza a chi si
trova in una vita sbagliata o in una situazione di peccato. Anche gli occhi
amabili e il cuore aperto di Gesù partecipano alla rinascita di «chi nella sua
vita ha accumulato tante scelte sbagliate». Abbiamo la certezza che con la sua
misericordia Gesù «perdona, abbraccia, capisce, si avvicina»! Per questo Egli
viene accusato di dare scandalo e di bestemmiare, «perché solo Dio può
perdonare i peccati». E chi si può sentire puro e perfetto? Francesco pensa «a
tanti cattolici che si credono perfetti e disprezzano gli altri … è triste,
questo!». Tante volte il Papa ha ribadito che tutti siamo peccatori, e che
nessuno è legato in maniera irrimediabile al proprio passato di peccato, come
se avesse un «tatuaggio incancellabile». Il Signore spalanca il cuore della sua
misericordia e del suo perdono a chi gli apre il proprio cuore. Il Pontefice
dice che i peccatori perdonati vengono anche «rasserenati a livello psicologico,
perché liberati dal senso di colpa» e ricevono la speranza di una vita nuova. Anche se ti senti uno «straccio» guarda
avanti e confida in Gesù, e Lui ti «cambia il cuore». Non dobbiamo dimenticare
che «come primo impasto per formare la sua Chiesa», il Signore non scelse
persone sante che non sbagliavano mai; basta pensare a Pietro e al suo triplice
rinnegamento. «La Chiesa - ha ricordato Francesco - è un popolo di peccatori
che sperimentano la misericordia e il perdono di Dio … E questa è la nostra
speranza».