LE SEMENTI DEL PAPA
Francesco: “ogni persona ha il diritto ad essere
liberata dalla povertà e dalla fame”.
di Antonino Legname
Papa Francesco, il 3 luglio 2017, tramite il Segretario
di Stato, cardinale Pietro Parolin, ha indirizzato un Messaggio di “stimolo e
di sostegno” ai Rappresentanti degli Stati membri della FAO, riuniti a Roma per
la 40ª Conferenza dell’Organizzazione. Con molta chiarezza il Papa ha voluto
ricordare che non bastano le buone intenzioni “per assicurare a tutti il pane
quotidiano, ma è necessario riconoscere che tutti ne hanno diritto e ne debbono
quindi usufruire”. A livello internazionale si deve ancora di più affermare la
“cultura della solidarietà” e le attività internazionali – ha detto Francesco –
non devono limitarsi al “pragmatismo delle statistiche o al desiderio di
un’efficienza priva dell’idea di condivisione”. Insomma, più concretezza, più
fatti e meno parole. L’impegno di ogni Paese per debellare la fame nel mondo
non sarà efficace fino a quando non si
comprenderà che ogni persona ha il diritto “ad essere liberata dalla povertà e
dalla fame”. Ancora una volta, il Papa ribadisce l’urgenza di rispettare il
creato nella “consapevolezza che i beni affidatici dal Creatore sono per tutti”.
Questo significa che occorre promuovere la solidarietà come “criterio ispiratore
di ogni forma di cooperazione nelle relazioni internazionali”. Di fronte alla
fame e alla malnutrizione che affligge tante popolazioni non basta manifestare
a parole preoccupazione e forse rassegnazione, ma occorre convincersi e agire
per eliminare tutte quelle cause strutturali e sociali che hanno creato
situazione di sottosviluppo. Francesco ricorda che “le guerre, il terrorismo,
gli spostamenti forzati di persone che sempre più impediscono o almeno
condizionano fortemente le stesse attività di cooperazione, non sono delle
fatalità, ma piuttosto il risultato di scelte precise”. Il Vescovo di Roma sottolinea che “la fame e la malnutrizione” sono “la risultante di
una più complessa condizione di sottosviluppo, causata dall’inerzia di molti e
dall’egoismo di pochi”. E per essere concreti,
il Papa si unisce al programma della FAO con un contributo “per fornire sementi
alle famiglie rurali che vivono in aree dove si sono sommati gli effetti dei
conflitti e della siccità”. Il Papa spiega che “questo gesto si aggiunge al
lavoro che la Chiesa porta avanti secondo la propria vocazione di stare al
fianco dei poveri della terra e di accompagnare il fattivo impegno di tutti in
loro favore”. La Chiesa è coinvolta e impegnata in prima linea in questa sfida
internazionale “per eliminare il numero delle persone malnutrite e prive del
necessario per vivere”. Il Pontefice auspica che l’azione della FAO non sia
mirata solo ad un apporto tecnico, al fine di aumentare le risorse e di favorire
la distribuzione dei frutti della produzione alle popolazione che soffrono la
fame, ma che sia anche il “segno concreto, spesso unico, di una fraternità che
permette loro di avere fiducia nel futuro”.