Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

mercoledì 7 giugno 2017

FRANCESCO: «UN VERO CRISTIANO NON PUÒ ESSERE IPOCRITA»

DIFFIDA DI CHI TI INCENSA
Francesco: «L'ipocrisia non è il linguaggio dei cristiani»


di Antonino Legname

Nell'Omelia della Messa a Santa Marta ,il 6 giugno 2017, Papa Francesco ha parlato del grave vizio dell'ipocrisia adulatrice, che è capace di distruggere le persone e le comunità: «Un vero cristiano non può essere ipocrita e un ipocrita non è un vero cristiano». Francesco spiega chi sono e come si comportano gli ipocriti; sono coloro che hanno una «doppia faccia», perché «fanno vedere una cosa ma ne pensano un’altra»; sono coloro che emettono giudizi sugli altri. E senza mezzi termini, il Papa dice che «l’ipocrisia non è il linguaggio dei cristiani». Chi si comporta da ipocrita utilizza in qualche misura l'adulazione. «L’ipocrita sempre è un adulatore, o in tono maggiore o in tono minore, ma è un adulatore». Francesco racconta di un prete, il quale «poveretto, si beveva tutte le adulazioni che gli facevano, era la sua debolezza. E i compagni dicevano di lui che aveva imparato male la liturgia», perché non aveva compreso bene il vero senso dell’«incensazione». L'adulatore ama incensare gli altri e usa la tecnica subdola di esagerare per accrescere la vanità: «ti fa vedere che ti vuole bene, sempre ti gonfia, per raggiungere il suo scopo». Bisogna guardarsi dagli ipocriti adulatori, i quali con la loro «doppia faccia» fanno una domanda giusta ma «con un’intenzione ingiusta». Gesù, agli ipocriti e agli ideologi della verità, risponde sempre mostrando la realtà dei fatti, senza mistificazioni. Non c'è dubbio che il linguaggio dell'ipocrisia «è il linguaggio dell’inganno, è lo stesso linguaggio del serpente a Eva - dice il Papa - Incomincia con l’adulazione: “No... se voi mangiate di questo sarete grandi, conoscerete tutto...”». E poi non si fanno attendere molto le conseguenze distruttive dell'ipocrisia che «uccide le persone, persino strappa la personalità e l’anima di una persona. Uccide le comunità». E Francesco ha avvertito che: «quando ci sono ipocriti in una comunità c’è un pericolo grande lì, c’è un pericolo molto brutto». Perciò «il Signore Gesù ci ha detto: “Sia il vostro parlare: sì, sì, no, no. Il superfluo procede dal maligno”. È stato chiaro». E a tale riguardo, ha ricordato Francesco, «Giacomo nella sua lettera è più forte ancora: “Il vostro sì sia sì e il vostro no sia no”». L'ipocrisia è la peste dei rapporti umani e fa tanto male alla vita della comunità. Perché, ha ribadito il Pontefice, «l’ipocrita è capace di uccidere una comunità. Sta parlando dolcemente, sta giudicando bruttamente una persona. L’ipocrita è un uccisore». Francesco conclude la sua riflessione con una preghiera al Signore perché «ci custodisca per non farci cadere nel vizio dell'ipocrisia, del truccarci l’atteggiamento ma con cattive intenzioni […]: “Signore, che io mai sia ipocrita, che sappia dire la verità e se non posso dirla, stare zitto, ma mai, mai, un’ipocrisia”».  

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