L'AVVENTURA DELLA FEDE
Francesco: «il
cristiano non ha oroscopo per vedere il futuro; non va dalla negromante con la
sfera di cristallo» perché «vuole che gli legga la mano».
di Antonino Legname
Nell'Omelia della Messa celebrata a Santa Marta il 26 giugno 2017, Papa
Francesco, sul modello dello stile di Abramo, nostro padre nella fede, ha
presentato le coordinate della vita cristiana: «il modo come è stato chiamato
Abramo segna anche lo stile della vita cristiana» - ha detto Francesco. Sono
tre le dimensioni che il Pontefice ha individuato nella vicenda biblica di
Abramo: anzitutto lo «spogliamento», cioè la disponibilità a lasciare le
sicurezze per realizzare le promesse di Dio. Anche Gesù è passato attraverso lo
spogliamento, la cui pienezza fu sigillata sulla croce. In ogni vocazione
cristiana «c’è sempre un “vattene”, “lascia”, per dare il primo passo: “Lascia
e vattene dalla tua terra, dalla tua parentela, dalla casa di tuo padre”». Un
cristiano che non ha la capacità del distacco non è autentico. Occorre fidarsi
di Dio e seguire la sua volontà anche quando non si sa dove ci porterà. «Il
cristiano - ha detto il Papa - non ha oroscopo per vedere il futuro; non va
dalla negromante con la sfera di cristallo» perché «vuole che gli legga la
mano: no, non sa dove va». Ma la promessa di Dio spinge sempre ad andare
avanti. «Il cristiano fermo non è un vero cristiano - ha spiegato Francesco - il
cammino incomincia tutti i giorni al mattino, il cammino di affidarsi al
Signore, il cammino aperto alle sorprese del Signore, tante volte non buone,
tante volte brutte — pensiamo a una malattia, a una morte — ma aperto, perché
io so che tu mi porterai a un posto sicuro, a una terra che tu hai preparato
per me». Chi è l'uomo in cammino? Papa Francesco risponde: «è l'uomo che vive
in una tenda, una tenda spirituale» e che sa andare con fiducia verso la
promessa di Dio che non delude mai. Infine, il cristiano è chiamato a vivere la
dimensione della «benedizione». Francesco ci ricorda che la benedizione non è
solo quella che Dio ci dà, ma anche quella che noi diamo agli altri. «Tutti,
anche voi laici, dovete benedire gli altri, dire bene degli altri e dire bene a
Dio degli altri”. Purtroppo, ha lamentato il Papa - «noi siamo abituati a non
dire bene tante volte e la lingua si muove un po’ come vuole». Il riferimento è
alla brutta e peccaminosa abitudine delle chiacchiere e dei giudizi temerari
sugli altri.