Ubi Petrus, ibi Ecclesia: "Dove c'è Pietro, lì c'è la Chiesa" (Sant'Ambrogio, Explanatio Psalmi XL, 30, 5)

sabato 24 giugno 2017

ANCHE NELLA CHIESA IL CORAGGIO DI DARE SPAZIO AI GIOVANI


CON FRANCESCO “SIEMPRE ADELANTE”
“È meglio procedere zoppicando, talvolta cadendo ma confidando sempre nella misericordia di Dio, che essere dei <cristiani da museo>”


Antonino Legname

 Il 23 giugno 2017 Papa Francesco ha incontrato i partecipanti alla 75ma Convention del Serra International. Il tema del Convegno: “Siempre adelante. Il coraggio della vocazione”. Francesco ha spiegato il senso della vocazione di chi si mette alla sequela del Signore Gesù ed ha ricordato che “la vita del discepolo missionario è segnata dal ritmo che le viene impresso dalla chiamata; la voce del Signore lo invita ad abbandonare il suolo delle proprie sicurezze e a iniziare il “santo viaggio” verso la terra promessa dell’incontro con Lui e con i fratelli. La vocazione è l’invito a uscire da sé stessi per iniziare a vivere la festa dell’incontro con il Signore e percorrere le strade sulle quali Egli ci invia”. Per poter camminare bisogna mettersi in discussione senza la paura di perdere se stesso – ha spiegato il Papa con un esempio: “Nessuna nave solcherebbe le acque se avesse timore di lasciare la sicurezza del porto. Allo stesso modo, nessun cristiano può entrare nell’esperienza trasformante dell’amore di Dio se … resta legato ai propri progetti e alle proprie acquisizioni consolidate. Anche le strutture pastorali possono cadere in questa tentazione di preservare sé stesse invece di adattarsi al servizio del Vangelo”. Ancora una volta il Papa fa riferimento alle “sorprendenti iniziative di Dio”. Non bisogna avere paura delle soprese di Dio anche quando sconvolgono i piani e i progetti consolidati. Non bisogna permettere alla paura di prevalere sulla creatività e neppure di frenare le novità dello Spirito anche quando si deve uscire da certi schemi e si deve cambiare rotta. Non c’è dubbio che il cammino cristiano sa guardare avanti senza nostalgie e senza paure. Papa Francesco dice di aver “paura dei cristiani che non camminano e si rinchiudono nella propria nicchia”. E consiglia: “È meglio procedere zoppicando, talvolta cadendo ma confidando sempre nella misericordia di Dio, che essere dei <cristiani da museo>, che temono i cambiamenti e che, ricevuto un carisma o una vocazione, invece di porsi al servizio dell’eterna novità del Vangelo, difendono sé stessi e i propri ruoli”. Non è facile uscire da se stessi, rinunciare allo “spirito di possesso e di vanagloria”  e mettersi al servizio degli altri  - ha ammesso Francesco. Ed è ancora più “triste vedere che, a volte, proprio noi uomini di Chiesa non sappiamo cedere il nostro posto, non riusciamo a congedarci dai nostri compiti con serenità, e facciamo fatica a lasciare nelle mani di altri le opere che il Signore ci ha affidato!”. Bisogna imparare ad essere pronti – come nei giochi olimpici – a “passare la fiaccola” specialmente alle generazioni future. Nella missione cristiana – ha ricordato il Pontefice – “uno semina e l’altro miete”. E allora, per preparare il futuro, non solo nella società ma anche nella Chiesa occorre dare “spazio ai giovani”.

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