CON FRANCESCO
“SIEMPRE ADELANTE”
“È meglio
procedere zoppicando, talvolta cadendo ma confidando sempre nella misericordia
di Dio, che essere dei <cristiani da museo>”
Antonino Legname
Il 23 giugno 2017
Papa Francesco ha incontrato i partecipanti alla 75ma Convention del Serra International. Il tema del Convegno: “Siempre adelante. Il coraggio della
vocazione”. Francesco ha spiegato il senso della vocazione di chi si mette
alla sequela del Signore Gesù ed ha ricordato che “la vita del discepolo
missionario è segnata dal ritmo che le viene impresso dalla chiamata; la voce
del Signore lo invita ad abbandonare il suolo delle proprie sicurezze e a
iniziare il “santo viaggio” verso la terra promessa dell’incontro con Lui e con
i fratelli. La vocazione è l’invito a uscire da sé stessi per iniziare a vivere
la festa dell’incontro con il Signore e percorrere le strade sulle quali Egli
ci invia”. Per poter camminare bisogna mettersi in discussione senza la paura
di perdere se stesso – ha spiegato il Papa con un esempio: “Nessuna nave solcherebbe
le acque se avesse timore di lasciare la sicurezza del porto. Allo stesso modo,
nessun cristiano può entrare nell’esperienza trasformante dell’amore di Dio se …
resta legato ai propri progetti e alle proprie acquisizioni consolidate. Anche
le strutture pastorali possono cadere in questa tentazione di preservare sé
stesse invece di adattarsi al servizio del Vangelo”. Ancora una volta il Papa
fa riferimento alle “sorprendenti iniziative di Dio”. Non bisogna avere paura
delle soprese di Dio anche quando sconvolgono i piani e i progetti consolidati.
Non bisogna permettere alla paura di prevalere sulla creatività e neppure di frenare
le novità dello Spirito anche quando si deve uscire da certi schemi e si deve
cambiare rotta. Non c’è dubbio che il cammino cristiano sa guardare avanti
senza nostalgie e senza paure. Papa Francesco dice di aver “paura dei cristiani che non
camminano e si rinchiudono nella propria nicchia”. E consiglia: “È meglio procedere zoppicando, talvolta
cadendo ma confidando sempre nella misericordia di Dio, che essere dei
<cristiani da museo>, che temono i cambiamenti e che, ricevuto un
carisma o una vocazione, invece di porsi al servizio dell’eterna novità del
Vangelo, difendono sé stessi e i propri ruoli”. Non è facile uscire da se
stessi, rinunciare allo “spirito di possesso e di vanagloria” e mettersi al servizio degli altri - ha ammesso Francesco. Ed è ancora più “triste vedere che, a volte, proprio noi
uomini di Chiesa non sappiamo cedere il nostro posto, non riusciamo a
congedarci dai nostri compiti con serenità, e facciamo fatica a lasciare nelle mani di altri le opere che il
Signore ci ha affidato!”. Bisogna imparare ad essere pronti – come nei
giochi olimpici – a “passare la fiaccola” specialmente alle generazioni future.
Nella missione cristiana – ha ricordato il Pontefice – “uno semina e l’altro
miete”. E allora, per preparare il futuro, non solo nella società ma anche
nella Chiesa occorre dare “spazio ai giovani”.