I
PROFETI PERSEGUITATI IERI E OGGI
Francesco:
“Una Chiesa senza martiri dà sfiducia”
di Antonino legname
Nell'Omelia della Messa del 23 maggio 2017 nella Casa
“Santa Marta”, Papa Francesco ha voluto sottolineare il ruolo dei Profeti nella
storia della salvezza. Il Signore li inviava in mezzo al popolo dalla dura
cervice, che aveva deviato dalla retta via e che preferiva vivere nel tepore della
mondanità servendo gli idoli. “Ai profeti – dice il Papa – è accaduto lo stesso
di Paolo: erano perseguitati, bastonati”. Perché? - si domanda il Pontefice. La risposta è:
“perché scomodavano”. I profeti da sempre sono persone scomode. E’ una dinamica
sempre attuale anche nella Chiesa di oggi – ha evidenziato il Papa – “quando
qualcuno denuncia tanti modi di mondanità è guardato con occhi storti, questo non
va, meglio che si allontani”. E ha voluto ricordare che nella sua terra,
“tanti, tanti uomini e donne, consacrati buoni, non ideologi, ma che dicevano:
<No, la Chiesa di Gesù è così...>, di costoro hanno detto: <Questo è
comunista, fuori!>, e li cacciavano via, li perseguitavano. Pensiamo al
beato Romero”. E ciò è capitato a “tanti, tanti nella storia della Chiesa,
anche qui in Europa”. Francesco ha individuato la causa dell’incomprensione e
della persecuzione dei profeti: è il <cattivo spirito> che “preferisce una
Chiesa tranquilla senza rischi, una Chiesa degli affari, una Chiesa comoda,
nella comodità del tepore, tiepida”. Il Vescovo di Roma ribadisce con forza che
«il cattivo spirito sempre entra dalle tasche»; i soldi e gli affari sono un
potente anestetico per quella Chiesa che preferisce diventare tiepida, vivere tranquilla,
essere ben organizzata e senza problemi. La vera Chiesa, invece, va avanti
grazie ai suoi testimoni e ai suoi martiri; “una Chiesa senza martiri dà
sfiducia”. Senza mezzi termini il Pontefice dice che una Chiesa che ha paura di
annunciare Gesù Cristo e che non caccia gli idoli, specialmente quel signore
che è il denaro, “non è la Chiesa di Gesù”. Francesco chiede a tutti di pregare
affinché si realizzi “una rinnovata giovinezza, una conversione dal modo di
vivere tiepido all’annuncio gioioso che Gesù è il Signore”.