Francesco:
"Guardiamo a Maria, Madre della speranza"
Il Papa chiede ai fedeli di pregare per
la sua prossima visita a Fatima, il 12 e il 13 maggio, nel centenario della
prima apparizione della Vergine ai tre Pastorelli. Il Papa andrà in Portogallo
come pellegrino di speranza e di pace «per affidare alla Madonna le
sorti temporali ed eterne dell’umanità e supplicare sulle sue vie le
benedizioni del Cielo».
di Antonino Legname
Durante l'Udienza Generale del mercoledì 10 maggio 2017, Papa Francesco ha
incentrato la sua Catechesi su Maria, «Madre della speranza»; Ella «stava» ai
piedi della croce per il suo istinto naturale di madre. Quante «notti» Maria ha
attraversato nel suo cammino! Quante madri accompagnano i loro figli nella
sofferenza - ha detto il Papa. Il «sì» di Maria nell'annunciazione è stato il
primo passo di un lungo elenco di obbedienze alla volontà di Dio. Maria, come
ci appare nel Vangelo, non sempre comprendeva pienamente quello che succedeva
attorno a lei e dentro di lei; però, Ella meditava ogni parola e in silenzio
conservava tutto nel suo cuore. Francesco legge in questa disposizione di Maria
un frammento bellissimo della sua psicologia: «non è una donna che si deprime
di fronte alle incertezze della vita, specialmente quando nulla sembra andare
per il verso giusto. Maria non è una donna che protesta con violenza o che impreca
contro il destino della vita che a volte mostra il suo volto ostile. Maria è
una donna che ascolta. Francesco dice che non bisogna dimenticare che c'è
sempre una relazione tra la speranza e l'ascolto. E Maria ha saputo ascoltare e
accettare la vita con tutti i suoi risvolti felici e tragici. E questo fino
alla notte estrema quando vide suo Figlio inchiodato sul legno della croce. E
nel momento cruciale della passione e della morte di suo Figlio, quando quasi
tutti gli amici si sono dileguati per la paura, la Madre è lì a soffrire ai
piedi della croce, perché «le madri non tradiscono». Nessuno di noi - ha detto
il Papa - è in grado di dire quale sia stata la sofferenza più grande: «se
quella di un uomo innocente che muore nel patibolo della croce, o l'agonia di
una madre che accompagna gli ultimi istanti della vita di suo figlio». Papa
Francesco fa notare che i Vangeli sono estremamente laconici discreti in merito
al dolore di Maria, non dicono nulla, neppure una pennellata per descrivere la sua
reazione, «se piangesse o se non piangesse», e si limitano a dire soltanto che
la Madre «stava» lì, ai piedi della
croce; non era andata via nel momento più brutto e più crudele. «E soffriva con
il figlio». Là dove c'è bisogno di avere una candela accesa in un luogo oscuro,
Maria è presente con il suo istinto di madre che soffre tutte le volte che c'è
un figlio che vive una passione. Per questo noi la amiamo come Madre. «Non siamo
orfani - ha ricordato il Papa - abbiamo una Madre in cielo che è la Santa Madre
di Dio». Alla scuola di Maria dobbiamo imparare la virtù dell'attesa anche
quando sembra che nulla ha senso; Ella ci insegna a confidare in Dio anche
quando Lui sembra eclissarsi per il male che c'è nel mondo. E si fa accorata la
preghiera del Papa a Maria, la Madre che Gesù ci ha donato, affinché nei
momenti di difficoltà possa sempre sostenere il nostro cammino, possa sempre
dire al nostro cuore: «Alzati. Guarda avanti. Guarda l'orizzonte», perché Lei è
«Madre di speranza».